Ecco qui: il tempo è volato ed è già arrivato il momento dello svezzamento. Non facciamoci prendere dal panico: i dubbi sono tanti, è normale, ma con i consigli giusti è facile affrontare questo delicato periodo della crescita del bambino con serenità e in tutta sicurezza. Ogni neomamma, ad esempio, si sarà chiesta, in questo frangente, da dove iniziare e come introdurre i nuovi alimenti nella dieta del neonato, come gestire i diversi pasti e cosa dare al bambino nel momento della merenda o dello spuntino quotidiano. Bene, sicuramente una delle risposte risiede nello yogurt per lo svezzamento più adatto ovvero un prodotto naturale, semplice, nutriente e dal sapore neutro. Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche che dovrebbe avere un prodotto adatto ai bambini molto piccoli: non sempre è facile effettuare una scelta precisa tra le tantissime offerte presenti sul mercato.
La prima domanda: quando?
Sicuramente una delle prime domande che tutte le mamme e i papà si saranno posti è quando iniziare lo svezzamento. Precisiamo subito che non c’è una risposta univoca a questo dilemma e che ogni situazione va analizzata accuratamente, in modo da prendere in esame il caso particolare sotto la guida esperta di un pediatra. In generale, però, lo svezzamento avviene abbastanza spontaneamente, tra i sei e i nove mesi: l’importante è che il bambino abbia una certa maturità digestiva (intorno ai 4-5 mesi), la capacità di sorreggere il proprio tronco autonomamente e le capacità basilari che permettono la masticazione. Non abbiate fretta: con un po’ di pazienza e molto gradualmente tutti i bambini affronteranno questo passo. Cercate però di renderlo il meno traumatico possibile e iniziate con cibi cremosi e non troppo sapidi: lo yogurt, in questo senso, è perfetto.
La seconda domanda: perché?
Oltre ad avere un sapore abbastanza neutro e una consistenza cremosa e facilmente ingeribile, lo yogurt è molto indicato nelle prime fasi dello svezzamento, per le sue proprietà nutritive. Ecco quindi un’altra domanda molto frequente: perché iniziare proprio con lo yogurt? I pediatri lo consigliano perché è un alimento dal basso contenuto calorico ma al tempo stesso molto nutriente e facile da digerire. La sua funzione è molto simile a quella del latte: fornisce un importante apporto di calcio, indispensabile nella fase della crescita, ma anche una buona parte delle proteine, delle vitamine del gruppo B e del fosforo consigliati nella dose quotidiana. In più, lo yogurt contiene naturalmente i fermenti lattici indispensabili nella protezione dell’intestino dagli organismi dannosi: essi svolgono un’importante funzione nell’aumento e nel controllo della flora batterica intestinale, il cui equilibrio è fondamentale sia per i grandi sia per i piccini. Infine, in un momento in cui è indispensabile fare attenzione ad eventuali intolleranze e allergie del neonato, lo yogurt rappresenta un alimento a basso contenuto di lattosio: limita quindi il rischio di episodi di rigetto da parte dell’organismo.
La terza domanda: quale?
Arriviamo dunque al nocciolo della questione: tra i tanti presenti nel banco frigo del supermercato, qual è lo yogurt migliore per i neonati? Quale tipologia corrisponde meglio alle necessità e alle esigenze di un’alimentazione sana ed equilibrata, e allo stesso tempo leggera e nutriente?
Sicuramente il primo requisito – forse un po’ ovvio – è che si tratti di uno yogurt al naturale, ovvero senza l’aggiunta di ingredienti complementari che si utilizzano per arricchire il sapore del prodotto. È il cosiddetto “yogurt bianco”, proprio quello che molto spesso acquistiamo per il consumo quotidiano di noi adulti. Ebbene sì: non è detto che i prodotti migliori siano quelli appositamente pensati per i bambini; anzi, facciamo attenzione alle marche che “strizzano l’occhio” alla curiosità dei piccoli: yogurt colorati, dolcificati o “chimici” sono altamente sconsigliati, specialmente per i più piccoli!
Via libera, invece, a quei prodotti che hanno la lista ingredienti più corta: in realtà, per uno yogurt eccellente, è sufficiente un buon latte intero – che contiene i grassi “buoni”, necessari allo sviluppo – e i fermenti lattici. Né più né meno: meno ingredienti ci sono e meglio è. Scegliete quindi uno yogurt senza zuccheri aggiunti, e attenzione anche che non contenga addensanti e coloranti. La regola numero uno, quindi, è leggere sempre l’etichetta e non fidarsi semplicemente del nome o della pubblicità del prodotto.
Dopo i primi tentativi, se il bambino reagisce bene e non ci sono controindicazioni nella somministrazione dello yogurt, si potrà provare ad arricchire questo alimento con della frutta grattugiata o frullata, in modo da addolcire naturalmente il gusto un po’ acido dello yogurt bianco. Scegliete quindi della frutta dolce ma non allergizzante (per fare un esempio: mela sì, frutti rossi o kiwi no).
La quarta domanda: quanto?
Quanto yogurt può mangiare il bambino? Come per tutti i nuovi alimenti, anche lo yogurt va somministrato a piccoli passi, cucchino dopo cucchiaino. Una dieta variegata è importante non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche per capire immediatamente la presenza di eventuali allergie o intolleranze. Il bimbo deve inoltre abituarsi ai nuovi sapori in modo graduale e delicato, per sviluppare con il cibo un rapporto equilibrato e positivo.