L’UE introduce norme nuove che offrono alle imprese un contesto di piattaforme online più trasparente, equo e prevedibile e un sistema di ricorso efficace. Gli ambasciatori degli Stati membri, riuniti oggi in sede di Coreper, hanno approvato l’accordo provvisorio raggiunto il 13 febbraio con il Parlamento europeo su un progetto di regolamento che riguarda le relazioni tra le piattaforme online e le imprese che le usano per svolgere attività commerciali. “Tali nuove norme instaureranno il livello di prevedibilità necessario alle imprese dell’UE che vogliono cogliere tutti i vantaggi dell’economia delle piattaforme. È un passo molto importante verso il completamento del mercato unico digitale dell’UE. La trasparenza è essenziale.” ha dichiarato Niculae BÄ‚DÄ‚LÄ‚U, ministro rumeno dell’economia.
Piattaforme online più trasparenti: il regolamento ue
Obiettivo principale del regolamento è stabilire un quadro giuridico che garantisca termini e condizioni trasparenti per gli utenti commerciali delle piattaforme online, nonché mezzi effettivi di ricorso in caso di mancato rispetto di tali termini e condizioni da parte delle piattaforme online.
Le piattaforme online disciplinate dal regolamento includono i mercati online, gli store di applicazioni software online e/o i social media, nonché i motori di ricerca online, indipendentemente dal luogo di ubicazione, purché servano gli utenti commerciali stabiliti nell’UE e offrano beni o servizi ai consumatori anch’essi stabiliti nell’UE.
Riguardo alla trasparenza, le piattaforme devono utilizzare termini e condizioni semplici e comprensibili per la fornitura dei loro servizi d’intermediazione online. Dovrebbero fornire una motivazione se decidono di limitare, sospendere o cessare la fornitura dei loro servizi a un utente commerciale. Le piattaforme dovrebbero inoltre rendere pubblici i principali parametri che determinano il posizionamento degli utenti commerciali nei risultati di ricerca nonché ogni trattamento differenziato che riservano ai beni e/o servizi offerti direttamente o tramite un’impresa sotto il loro controllo. Dovrebbero inoltre comunicare la descrizione delle principali considerazioni economiche, commerciali o giuridiche sulla cui base limiterebbero la capacità degli utenti commerciali di offrire condizioni differenziate ai consumatori al di fuori della piattaforma.
Piattaforme online più trasparenti: i meccanismi di ricorso
Per quanto riguarda i meccanismi di ricorso, il regolamento obbliga tutte le piattaforme (a parte le più piccole, come chiaramente definito nel regolamento) a istituire un sistema interno di gestione dei reclami efficace e rapido e a fornire annualmente informazioni sulla sua efficacia. Richiede inoltre alle piattaforme di indicare nei termini e condizioni uno o più mediatori per i casi in cui il sistema interno di gestione dei reclami non sia in grado di risolvere una controversia tra i loro utenti commerciali. Il regolamento sancisce il diritto delle organizzazioni rappresentative, associazioni e organismi pubblici di promuovere procedimenti giudiziari nei confronti delle piattaforme che non soddisfano i requisiti del regolamento. Il regolamento conferisce infine agli Stati membri il potere di stabilire sanzioni in conformità dei rispettivi sistemi nazionali in caso di violazione del regolamento. Si invita la Commissione a:
- incoraggiare le piattaforme a istituire organismi composti da mediatori specializzati indipendenti;
- elaborare codici di condotta,
- valutare periodicamente il funzionamento delle nuove norme.
Il regolamento si applica dodici mesi dopo la data della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Piattaforme online più trasparenti: prossime tappe
Dopo la consueta messa a punto da parte dei giuristi-linguisti, il testo concordato sarà presentato a breve al Parlamento europeo e al Consiglio per l’adozione formale.
Piattaforme online più trasparenti: il contesto
Le piattaforme online sono elementi determinanti per il commercio digitale. Attualmente, oltre un milione di imprese dell’UE operano tramite piattaforme online per raggiungere i propri clienti e si stima che circa il 60% dei consumi privati e il 30% dei consumi pubblici di beni e servizi legati all’economia digitale complessiva avvengano attraverso intermediari online.
Anche se il potenziale dell’economia delle piattaforme online in termini di accesso efficiente ai mercati (transfrontalieri) è grande, le imprese europee non riescono a sfruttarlo appieno a causa di una serie di pratiche commerciali potenzialmente dannose e della mancanza di meccanismi di ricorso efficaci nell’Unione. Nel contempo, i fornitori di servizi online incontrano difficoltà a operare nel mercato unico a causa della frammentazione emergente.