Le piantine di asparagi selvatici sono uno dei simboli più vivaci della primavera. La stagione della raccolta dipende dalle varietà e dalle condizioni climatiche della zona in cui si trovano. Disponibili in natura, possono essere anche coltivati e sono un ingrediente delizioso e versatile per numerose preparazioni culinarie.
Qual è la stagione degli asparagi selvatici?
La stagione degli asparagi selvatici può variare leggermente a seconda della zona geografica e delle condizioni climatiche locali. La stagione di raccolta degli asparagi selvatici inizia in primavera e si protrae fino all’inizio dell’estate, quando le piante raggiungono la massima maturità. È importante osservare attentamente le piante per individuare il momento giusto per la raccolta, quando gli asparagi sono abbastanza grandi e sodi da essere consumati.
La raccolta degli asparagi selvatici avviene in primavera, tra marzo e maggio, quando le piante sono in crescita e gli steli degli asparagi raggiungono la giusta consistenza per essere raccolti. Tuttavia, in alcune zone e a determinate condizioni climatiche, possono essere raccolti anche in estate o in autunno. In determinate zone la raccolta degli asparagi è regolamentata o addirittura vietata per proteggere la biodiversità e l’ambiente.
Come si coltivano le piantine di asparagi selvatici?
Gli asparagi selvatici sono una prelibatezza che si trova in natura, ma possono essere coltivati anche in giardino o in vaso seguendo alcuni passi:
- Scegliere il luogo: gli asparagi selvatici crescono bene in terreni ben drenati e soleggiati, preferibilmente con pH leggermente acido. Il terreno deve essere ricco di sostanza organica, quindi è importante lavorarlo a fondo e aggiungere compost o letame.
- Piantare i semi: gli asparagi selvatici si possono coltivare partendo dai semi o dai rizomi. Se si sceglie di seminare, si può fare in primavera o in autunno, distanziando le piante di almeno 30 cm. Si può piantare un singolo seme per buca a una profondità di circa 5 cm.
- Prendersi cura delle piante: gli asparagi selvatici richiedono poche cure, ma è importante mantenere il terreno umido durante la stagione di crescita. Inoltre, è importante rimuovere eventuali piante infestanti vicino alle piante di asparagi.
- Raccolta: gli asparagi selvatici richiedono tempo per crescere e svilupparsi, quindi non è consigliabile raccoglierli nei primi due anni. In genere, si può iniziare a raccogliere gli asparagi a partire dal terzo anno, quando le piante sono ben sviluppate. Si possono raccogliere gli asparagi con una lama tagliente, facendo attenzione a non danneggiare le piante.
- Conservazione: gli asparagi selvatici devono essere consumati freschi, quindi è importante conservarli in frigorifero e consumarli entro pochi giorni dalla raccolta.
Come si cucinano
Gli asparagi selvatici sono i re della cucina primaverile. La loro versatilità li rende l’ingrediente ideale per tanti piatti:
- Bolliti in acqua salata per circa 5-7 minuti, fino a quando risultano morbidi, si possono poi servire con una salsa a piacere o condire con olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
- Si prestano perfettamente alla cottura sulla griglia. Basta lavarli e tagliarli a metà, poi condire con olio, sale e pepe e grigliarli per 2-3 minuti per lato.
- Saltati in padella con olio e aglio, aggiungendo eventualmente una spruzzata di vino bianco e un pizzico di sale, si apprezza particolarmente il loro sapore dolce e leggermente amaro.
- Possono essere aggiunti a una frittata, insieme ad altri ingredienti come formaggio, prosciutto o funghi. Basta cuocere gli asparagi in padella con un po’ di olio per qualche minuto, poi aggiungere le uova sbattute e cuocere fino a quando la frittata è dorata e cotta al centro.
Gli asparagi selvatici si prestano anche per preparazioni invernali, in zuppe calde o insieme ai legumi.