Se non nascono bambini, l’Italia è un Paese senza futuro. Questa la principale motivazione che ha ispirato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a dare il via al Piano nazionale per la fertilità del Ministero della Salute.
“Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro“, è lo slogan del Piano nazionale per la fertilità che prevede il coinvolgimento di cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, scuole, università, aziende sanitarie. L’obiettivo è quello di collocare la fertilità al centro delle politiche sanitarie ed educative del Paese con la consapevolezza che la salute riproduttiva è alla base del benessere fisico, psichico e relazionale dei cittadini.
Sono sempre di più le coppie alle prese con problemi di fertilità, almeno una su cinque riscontra problemi a concepire un figlio in modo naturale. Uno dei motivi è dovuto fattore tempo, va infatti tenuto presente che le donne a 35 anni subiscono un brusco calo della fertilità, a 40 anni accade invece per gli uomini che accusano un dimezzamento della normale produzione di spermatozoi. Per non pensare a fattori come fumo, alcol e obesità, spesso non tenuti nella giusta considerazione soprattutto dai giovani, che possono incidere e non poco sulle probabilità di diventare in futuro genitori.
La maggior parte dei problemi deriva anche dal fatto che, tra le coppie che si rivolgono alle strutture pubbliche quando riscontrano problemi nel concepimento, è dovuta alla mancanza di consapevolezza. Stando ai dati, una coppia su tre che si presenta in ospedale ha più di 40 anni, età in cui anche la fecondazione assistita non ha più molte, se non nessuna, possibilità di successo: il 20% di possibilità di avere un bambino contro il 50% se una donna ha 30 anni.
Nel 2013 i nati sono stati soltanto 508 mila mentre nel 2008 ne sono nati circa 64 mila in più. Come ha dichiarato anche il noto ginecologo Severino Antinori, nel corso di un’intervista, questa diminuzione delle nascite è un dato preoccupante, due coppie su dieci hanno difficoltà ad avere figli, e sappiamo che la causa può essere sia femminile che maschile.
La preoccupazione è dunque elevata e per questo il Ministero della Salute, per la prima volta, ha deciso di lanciare un Piano Nazionale per la fertilità, al fine di diffondere maggior informazione con l’obiettivo di prevenire eventuali futuri problemi che possono riscontrare le coppie nel concepire un bambino.
Alla conferenza stampa di presentazione del Piano nazionale per la fertilità sono intervenuti: la presidente del “Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità” Eleonora Porcu, Serena Battilomo, direttore dell’ufficio della salute della donna ministero della salute, Andrea Lenzi di Sapienza Università di Roma e Maria Emilia Bonaccorso, capo servizio salute Ansa. Presenti anche Maria Grazia Corradini del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Francesca Danese per l’ANCI.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli obiettivi del Piano Nazionale per la Fertilità del Ministero della Salute:
1. Informare i cittadini sul ruolo della Fertilità nella loro vita, sulla sua durata e su come proteggerla evitando comportamenti che possono metterla a rischio
2. Fornire assistenza sanitaria qualificata per difendere la Fertilità, promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce al fine di curare le malattie dell’apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale
3. Sviluppare nelle persone la conoscenza delle caratteristiche funzionali della loro fertilità per poterla usare scegliendo di avere un figlio consapevolmente ed autonomamente
4. Operare un capovolgimento della mentalità corrente volto a rileggere la Fertilità come bisogno essenziale non solo della coppia ma dell’intera società, promuovendo un rinnovamento culturale in tema di procreazione
5. Celebrare questa rivoluzione culturale istituendo il “Fertility Day”, Giornata Nazionale di informazione e formazione sulla Fertilità, dove la parola d’ordine sarà scoprire il “Prestigio della Maternità”.