Quello del 26 marzo alla 02 Arena di Londra è stato l’ultimo concerto dal vivo di Phil Collins. Lo ha annunciato lo stesso Phil Collins al termine dell’evento nel quale ha cantato le sue canzoni sempre seduto su una sedia. Le motivazioni di questa decisione, stanno, infatti, nelle sue condizioni di salute che gli hanno ormai reso impossibile anche suonare. Un addio alla musica live venato dal rimpianto di non aver potuto suonare con il figlio Nicholas.
L’ultimo live del re delle classifiche
“Ora dovrò trovarmi un vero lavoro” ha detto ironicamente Phil Collins salutando i suoi fan al termine del concerto. Un’ironia amara che non riesce a nascondere la tristezza dell’artista per una scelta tutt’altro che voluta ma imposta dalle condizioni di salute. I primi problemi sono nati intorno al 2009 quando gli fu diagnosticato lo schiacciamento di alcune vertebre causato dalla posizione in cui suonava. Sottoposto a intervento chirurgico, la situazione non sembra migliorare mentre dopo quello del 2015 si aggrava addirittura. Il cantante, infatti, riporta delle lesioni ai nervi. In questo quadro già serio si sono aggiunti il diabete, una pancreatite acuta a i postumi di una rovinosa caduta nel 2017 in seguito alla quale batté la testa. In quest’ultimo concerto è apparso stanco e provato, ha cantato sempre seduto e non è riuscito a camminare neanche con il bastone.
Dai Genesis alla carriera da solista
Dopo 14 anni di assenza dal palco, Phil Collins ha voluto comunque partecipare al tour The last Domino? insieme a Tony Banks e Mike Rutherford, tastierista e chitarrista-bassista dei Genesis. Il gruppo musicale da cui tutto era nato. Phil Collins vi era entrato come batterista rispondendo a un annuncio sul settimanale di musica “Melody Maker”. Poi l’uscita dal gruppo di Peter Gabriel lo portò a diventare anche il cantante della band. Trascorsero quasi dieci anni tra grandi successi prima che la band decidesse di prendersi una pausa. Fu quello il momento in cui Collins inizia la sua carriera da solista. Il suo primo album, Face Value, raggiunge le vette delle classifiche in tutto il mondo. Da allora la sua carriera musicale proseguirà tra esperienze da solista, il ruolo di batterista e cantante all’interno dei Genesis e collaborazioni con artisti di fama internazionale. Nel 1982 fu il batterista dei Jethro Tull per una sera (il 7 luglio). Nel 1985 partecipò al Live Aid, il concerto di beneficenza organizzato da Bob Geldof, suonando anche insieme ai Led Zeppelin che avevano da poco perso il loro batterista John Bonham.
Phil Collins: le sue canzoni indimenticabili
Una carriera intensa, quella di Phil Collins, che, se da un lato lo ha messo spesso in contrasto con la critica, dall’altro gli ha regalato prestigiosi riconoscimenti. Riconoscimenti come il Grammy Awards, nel 1986, e una nomination agli MTV Video Music Awards per la clip del brano Land of Confusion contenuto nell’album Invisible touch. L’anno precedente Phil aveva conquistato il suo primo Grammy, da solista, con il brano Against All Odds. Il brano, colonna sonora del film Due vite in gioco, ebbe anche la nomination agli Oscar. Con Two Hearts, eseguita insieme A Groovy Kind of Love nel film Buster, si aggiudica, nel 1988, un Golden Globe e una nuova nomination agli Oscar. L’ambita statuetta, insieme a un Golden Globe, la riceverà nel 1999 con il singolo You’ll Be In My Heart, colonna sonora del film di animazione Disney Tarzan. In quello stesso anno il nome di Phil Collins viene iscritto nella Hollywood Walk of Fame. Una carriera intensa, dicevamo, che i suoi fan sperano non si sia conclusa con questo addio alle scene.
In copertina foto di pexcornel from Catalonia