Chiunque abbia avuto un animale nella propria vita, per lungo o breve tempo, lo ha potuto sperimentare in prima persona, ma per coloro che ancora hanno dubbi, MioDottore – piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – ha coinvolto una delle sue specialiste, la dottoressa Federica Trivelli, psicologa di Torino, per indagare gli aspetti positivi che la compagnia degli animali ha sull’individuo e approfondire l’uso terapeutico degli amici a quattro zampe, ovvero la pet-therapy.
Pet therapy: in cosa consiste?
La pet-therapy è ritenuta di fondamentale aiuto per i pazienti di tutte le età ed è ormai conosciuta e ampiamente diffusa in numerosi ospedali anche in Italia, da oltre dieci anni. Nel nostro Paese la terapia con il coinvolgimento di animali domestici segue le linee guida nazionali e viene utilizzata per alleviare vari tipi di disagi fisici, mentali e cognitivi con interventi ludico-ricreativi (Attività Assistita con Animali), per curare traumi fisici, neurologici e cognitivi (Terapia Assistita con Animali) e come metodo educativo, individuale o di gruppo (Educazione Assistita con Animali). Tuttavia, spiega la dottoressa Trivelli, “essa può affiancare e supportare le tecniche e gli interventi medici tradizionali, ma non può assolutamente essere usata come terapia sostitutiva”.
Il principio cardine su cui si basa la pet-therapy è principalmente quello emotivo. “L’animale apre un canale affettivo ed emotivo con l’essere umano, senza distinzione d’età e si crea così, in modo del tutto naturale, una relazione sincera e appagante”, illustra la psicologa. “Questo rapporto si basa sull’accettazione assoluta dell’altro con tutte le sue differenze, favorendo la costruzione di un legame empatico e di comprensione reciproca”. L’amico a quattro zampe è a tutti gli effetti uno strumento motivazionale, ma prima di tutto è un essere senziente e diverso da noi e proprio queste diversità permettono un legame unico e speciale, dove l’essere umano può essere libero di esprimere sé stesso senza sentirsi giudicato, di trovare conforto e di ricevere amore incondizionatamente.
Pet therapy: non solo cani
Tra gli animali domestici, il cane è quello che più si presta a queste attività, ma negli anni si sono riscontrate anche innate capacità terapeutiche in altri mammiferi di piccole e medie dimensioni. Oltre ai gatti, agli asini, alle capre e alle mucche, anche i criceti e i conigli si sono rivelati molto utili e vengo oggi impiegati sempre di più nella cura di disabilità gravi, così come i cavalli, coinvolti nell’ippoterapia, soprattutto con bambini affetti da autismo e sindrome di Down.
Pet therapy: cinque cose da fare con gli amimali domestici e che fanno bene
Accogliere tra le mura domestiche un animale contribuisce non solo a migliorare la propria vita, la salute fisica e il proprio umore, ma anche a superare ansie e paure, favorendo la capacità di socializzazione e la comunicazione. Esistono alcune azioni, nella quotidianità, che, se fatte in compagnia degli animali, possono contribuire a migliorare la vita delle persone, sia di coloro che sono affetti da patologie e disabilità, sia di chi sta semplicemente attraversando un periodo difficile e ha bisogno di sentirsi meglio:
- Accarezzarli: la stimolazione dei sensi, soprattutto tattile, è importante e aiuta a mantenere una condizione di benessere psicofisico, riducendo ansia e frustrazione;
- Nutrirli: gestire con regolarità gli orari per mangiare, così come quelli per il gioco, aiuta non solo nell’organizzazione della propria quotidianità ma anche a sconfiggere la depressione, creando una distrazione dai propri problemi;
- Accudirli: essere responsabili della vita di un altro essere vivente, aiuta ad acquisire maggiore autonomia e autostima, ad acquisire e applicare comportamenti adeguati al contesto in cui si vive e a contenere impulsività e iperattività;
- Giocare: trascorrere ore a inventare nuovi giochi e sfide aiuta a restare dinamici e attivi, oltre a migliorare la concentrazione e l’insegnamento e l’apprendimento delle regole;
- Passeggiare: le camminate quotidiane con Fido non sono solo un ottimo modo per tenersi in forma, ma stimolano anche le interazioni sociali e la comunicazione con gli altri.