Il nostro ultimo rapporto parla chiaro: l’agricoltura industriale, con il massiccio uso di sostanze chimiche, inquina acque e suoli causando la perdita di habitat e di biodiversità.
La dipendenza dell’Europa dai pesticidi chimici è ormai più che altro una tossicodipendenza. Le colture sono infatti regolarmente irrorate con diverse sostanze chimiche, di solito applicate più volte su ogni coltura durante l’intera stagione di crescita, nonostante gli agricoltori dispongano già di alternative non chimiche per contrastare le specie nocive.
Nel nostro ultimo rapporto ‘Tossicodipendenza da pesticidi. Come l’agricoltura industriale danneggia il nostro ambiente ‘ abbiamo esaminato la letteratura scientifica disponibile sull’uso dei pesticidi chimici di sintesi in agricoltura. I risultati mostrano che i pesticidi sono una grave minaccia per la biodiversità : mettono in pericolo le specie, avvelenandole alterano gli ecosistemi, provocando il collasso della catena alimentare. Secondo la stessa Unione europea, un quarto dei 471 principi attivi approvati in Europa supera le soglie critiche per la persistenza nel suolo o nelle acque, e 79 di questi oltrepassano i valori critici di tossicità per gli organismi acquatici.
Anche se spesso sono i ‘cocktail’ di pesticidi a contaminare l’ambiente, di norma gli effetti di questi mix chimici non sono valutati nei processi di autorizzazione effettuati dall’Ue, che, peraltro, non riescono a valutare correttamente gli effetti a lungo termine dell’esposizione a basse dosi dei pesticidi, perché si concentrano principalmente sulla loro tossicità acuta.
Un sistema del genere non è più accettabile, abbiamo necessità di passare ad un modello di agricoltura ecologica, sostenibile per la nostra salute e per l’ambiente.