A ventun anni non dev’essere facile sentirsi catapultato nell’olimpo dei social network, battendo mostri sacri del personal branding come Chiara Ferragni e Gianluca Vacchi. Eppure Khaby Lame sembra reagire all’improvvisa popolarità raggiunta negli ultimi mesi sfoderando la sua proverbiale ironia. La sua storia è rimbalzata ovunque: originario del Senegal ma cresciuto a Chivasso, in provincia di Torino, si è trovato senza lavoro e ha reagito alla noia del lockdown a suon di dissacranti video-reactions con cui si prende bonariamente gioco di tutorial e challenge che spopolano su TikTok. Tutto questo in pochi secondi e rigorosamente senza proferire parola. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 90,1 milioni di follower su TikTok, 29,3 milioni su Instagram e un singolo post valutato in 81mila dollari, secondo la classifica degli influencer stilata da HopperHQ.
Questo simpatico ragazzo si è solo trovato nel posto giusto al momento giusto? Probabilmente sì, ma dietro al suo successo si celano alcuni meccanismi che imprenditori e professionisti farebbero bene a studiare. Ne è convinto Gianluca Lo Stimolo, Business Celebrity Builder, fondatore e Ceo di Stand Out, la prima agenzia europea di servizi integrati di personal branding. “Il personal branding si articola su tre sfere. La prima è quella della riconoscibilità, cioè la capacità di essere ricordato come il numero uno in un ambito specifico. Una volta perseguito questo obiettivo, bisogna lavorare sulla credibilità, fornendo prove e testimonianze della propria competenza, e sull’autorevolezza, facendo in modo di essere riconosciuto come ‘l’esperto’ anche dai mass media e dal loro pubblico. La sfera della riconoscibilità è la più importante perché è la base su cui si costruisce tutto il resto, ma è anche la più complessa in questo panorama competitivo ormai affollatissimo. Ed è proprio qui che Khaby Lame eccelle”.
Personal branding: i consigli degli esperti
Lo Stimolo propone quindi cinque consigli per imprenditori e professionisti che vogliono rendersi riconoscibili per puntare a un futuro da business celebrity:
1. Scegliere un argomento o un messaggio chiave. “L’influencer è la quintessenza della popolarità, ma spesso gli manca una specializzazione. Di giorno in giorno può sfoggiare il suo outfit, raccontare i suoi viaggi o mettersi ai fornelli: il pubblico lo segue e lo apprezza per la sua modalità comunicativa, ma non lo riconosce come ‘quello bravo a fare una determinata cosa’. Khaby Lame invece ha una competenza ben precisa: la capacità di semplificare. La sua ironia demolisce le sovrastrutture e mostra la strada più facile per raggiungere un obiettivo”, spiega Gianluca Lo Stimolo.
2. Rispondere a un’esigenza. “Quando si sceglie la propria area di specializzazione, bisogna assicurarsi del fatto che essa risponda a un bisogno reale da parte del proprio pubblico di riferimento”, precisa Lo Stimolo. “Quanti brand promettono di semplificare la vita al loro cliente? Per loro, Khaby Lame è l’ambassador perfetto”.
3. Creare neuro-associazioni. “Uno dei modi più efficaci per rendersi riconoscibili è quello di creare neuro-associazioni visive, come un look o uno stile facilmente riconoscibile (il taglio di capelli obliquo di Andrea Lucchetta, gli occhiali sgargianti di Giampiero Mughini, il maglioncino blu del compianto Sergio Marchionne, la T-shirt grigia di Mark Zuckerberg o la maglia a dolcevita nera di Steve Jobs), auditive, cioè suoni o parole, in alcuni casi neologismi (l’”addios di Antonino Cannavacciuolo, il “fagiane” dell’Estetista Cinica o, più in generale, qualsiasi jingle e sigla) oppure cinestesiche, tramite elementi del linguaggio del corpo (l’areoplanino di Vincenzo Montella, la “pacca” di Cannavacciuolo). L’inconfondibile gesto con le mani di Khaby Lame rientra in quest’ultima categoria ed è efficacissimo perché, sottolineando un modo più semplice di fare una cosa, abbatte qualsiasi barriera linguistica e gli permette di essere seguito da un pubblico internazionale”, continua.
4. Costruire la propria autorevolezza. “Khaby Lame è un fenomeno di TikTok e Instagram ma la sua consacrazione come ‘re della semplificazione’ è arrivata quando i media tradizionali si sono accorti di lui”, sottolinea Lo Stimolo. “Questo dimostra il valore ancora immenso della carta stampata e dei mass media per accrescere l’autorevolezza.
5. Essere coerenti. “Nelle interviste Khaby Lame si mostra pacato e con i piedi per terra, il che non è scontato visto che si tratta di un ragazzo giovanissimo a cui il successo è letteralmente esploso tra le mani. Se vuole capitalizzare questo exploit, la strada maestra è quella di mostrarsi coerente nel lungo periodo. Il che significa, per esempio, resistere alla tentazione di introdurre il linguaggio verbale che finirebbe per annacquare la sua identità, o dimenticarsi del messaggio principale della semplificazione”.
“Chiunque, in particolare professionisti e imprenditori, può ispirarsi a queste strategie, adattandole al proprio ambito per costruire un personal brand di successo e duraturo” conclude Lo Stimolo.