Ieri pomeriggio, a Casa Azzurri a Roma, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti, alla presenza di Manuela di Centa, consigliere del ministro e di una delegazione del Cai, hanno firmato il Protocollo d’intesa per la valorizzazione dei percorsi alpinistici e escursionistici in ambito nazionale e internazionale, in particolare il Sentiero Italia Cai e la Via italiana dei Rochers al Monte Bianco.
La delegazione del Cai era composta dal Vice presidente generale Antonio Montani, dal Direttore Andreina Maggiore, dal Responsabile della Delegazione romana della Presidenza nazionale Gian Paolo Boscariol e dal Presidente del Cai Lazio Amedeo Parente.
Il Protocollo si inserisce in un piano strategico nazionale che vede nel turismo sostenibile un asset fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
Nel Protocollo, che durerà tre anni e oltre alla costituzione di un Comitato paritetico composto da sei membri, di cui tre di nomina del MITUR e tre di nomina del Cai, si prevede la creazione di una rete di accoglienza per i camminatori, il completamento del Catasto nazionale dei Sentieri e l’accesso a chiunque all’applicazione per smartphone GeoResq per essere geolocalizzati in caso di incidente.
Nel corso della cerimonia di firma, il ministro Garavaglia ha sottolineato al Presidente Torti la comune attenzione per la montagna, ed espresso l’apprezzamento per l’attività del Cai ritenuta strategica per il rilancio del turismo montano, sia escursionistico che alpinistico; ha inoltre lodato l’impegno e l’opera volontaria dei soci e delle socie del Sodalizio per la sentieristica e la formazione, e, infine, per l’attività del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Cai.
“Il protocollo che abbiamo sottoscritto con il ministro Garavaglia, frutto anche della collaborazione di Manuela di Centa ed Erminio Quartiani, rappresenta un punto di partenza per una collaborazione avente elevatissime potenzialità di corretta valorizzazione della montagna, nell’epoca, che si apre ora, della transizione ecologica. I temi oggetto del protocollo attengono ambiti di attività che il volontariato del Cai considera prioritari e che, negli auspici, potranno condurre ad una sempre maggiore affermazione di un escursionismo attento e di scoperta, e di un alpinismo, che recuperi l’accesso di una storica via al Monte Bianco quale è quella dei Rochers. Confido che il neonato Ministero del Turismo possa cogliere e condividere con noi tutte queste potenzialità”, afferma il Presidente generale Torti.
Un punto del Protocollo è dedicato al Sentiero Italia CAI, che con i suoi 7200 chilometri attraversa le montagne italiane da Santa Teresa Gallura in Sardegna a Muggia, in provincia di Trieste. Un percorso che unisce tutte le regioni, con il fascino, la bellezza e le tradizioni delle aree interne. L’obiettivo è quello di facilitare la realizzazione, lungo i percorsi escursionistici montani, di una rete di punti accoglienza per i camminatori. Realizzare una rete di rifugi e strutture ricettive significa valorizzare il Sentiero Italia CAI e quindi rilanciare l’economia locale, le produzioni agroalimentari tipiche e costituire un presidio a protezione dell’ambiente e del paesaggio. Allo stesso tempo sarà valorizzata l’offerta di accoglienza dei rifugi montani collocati all’interno dei percorsi escursionistici e alpinistici. Più in generale, per quanto riguarda la segnaletica dei sentieri, il MITUR si impegna a confrontarsi con le Regioni per definire una tipologia uniforme della segnaletica orizzontale e verticale per la rete sentieristica, coerente con quella ufficialmente predisposta e adottata dal Cai. Allo stesso tempo, il Cai completerà la realizzazione del Catasto Nazionale dei Sentieri, rendendolo fruibile anche sulla piattaforma informatica del Ministero. MITUR e Cai vogliono inoltre aumentare il grado di sicurezza per i frequentatori dei percorsi escursionistici e delle vie alpinistiche. L’obiettivo, in collaborazione con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, è quello di consentire a tutti i cittadini e turisti l’attivazione e l’utilizzo dell’applicazione per smartphone GeoResq che in caso di incidente consente di essere geolocalizzati sui percorsi alpinistici e soccorsi in tempi ancor più rapidi di quelli odierni.