Transtheoretical Model of Change
Il “Modello transteorico del Cambiamento”, noto anche come “Stages of Change Model” o “TTM“, è un modello psicologico sviluppato da Prochaska e DiClemente nel 1983 per comprendere come le persone affrontano e attraversano i processi di cambiamento in vari aspetti della loro vita. Tra questi, sono incluse anche le abitudini dannose per la salute (fumo, l’assunzione di cibo non salutare, mancanza di esercizio fisico ecc.)… Il modello quindi prende anche in considerazione quelle pratiche dure a morire, quegli aspetti che rendono faticoso il nostro cambiamento. Perché è così difficile cambiare? Il Modello transteorico del Cambiamento di Prochaska e DiClemente riconosce che il cambiamento comporta una serie di fasi attraverso le quali le persone passano. Ci sono certamente due elementi che dobbiamo prendere in considerazione seriamente per attuare un cambiamento concreto: la motivazione e la consapevolezza.
Il Modello transteorico del Cambiamento: le prime tre fasi
La motivazione è lo stimolo all’azione concreta mentre la consapevolezza è la capacità di comprendere la condizione in cui ci si trova. Perché un cambiamento diventi autentico ( e non solo intenzionale) è necessario partire proprio dall’analisi di questi due aspetti. Per poterli comprendere appieno è necessario contestualizzarli all’interno del Modello transteorico del Cambiamento, perché quest’ultimo individua alcune fasi che sono alla base della comprensione del cambiamento stesso.
Prochaska e DiClemente parlano di 6 fasi:
La Pre-contemplazione: siamo nella fase iniziale, in quella fase cioè in cui le persone non sono consapevoli o non riconoscono il bisogno di cambiare. Non considerano attivamente il cambiamento e possono essere difensive rispetto ai suggerimenti che ricevono.
La Contemplazione: è il momento in cui si inizia a riconoscere che c’è un problema e a considerare i pro e i contro del cambiamento. Tuttavia, possiamo essere indecisi, restare in stanby perché non siamo del tutto disposti a impegnarci. Tale considerazione è dettata spesso da un atteggiamento “atavico” del nostro cervello, che per mantenere lo status quo, la nostra comfort zone, ci suggerisce di non agire. Ovviamente, non dobbiamo ascoltarlo!
La Determinazione: in questa fase, le persone sono pronte a iniziare il cambiamento. Ci si muove con timidi passi verso la direzione giusta, si cercano informazioni e risorse per agevolare il processo di cambiamento. Ma attenzione: determinazione NON è sinonimo di cambiamento. La persona determinata non è detto che arrivi al traguardo. Certo, la volontà di cambiare è fondamentale , ma è necessario avere anche un obiettivo perché, per riprendere Seneca, “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.
Transtheoretical Model of Change: verso il traguardo
L’Azione: siamo in un punto cruciale del nostro percorso verso il cambiamento. Abbiamo le energie giuste, siamo pronti. Ma quando? Subito. Nessun vero cambiamento è immediato, ma se mai iniziamo…E’ necessario partire per arrivare! Durante questa fase, le persone si mettono in moto per attivare il cambiamento, facendo sforzi consistenti per modificare il comportamento problematico. Questa fase quindi, richiede impegno e, ovviamente, azione!
Il Mantenimento e le Ricadute: siamo in un momento molto difficile. Dopo aver adottato il nuovo comportamento, le persone lavorano per mantenerlo nel tempo e prevenire le ricadute. Il nostro percorso potrebbe essere costellato di successi ma anche di sconfitte. Fa parte del processo verso il cambiamento. Quest’ultimo non è lineare e dobbiamo aspettarci alti e bassi. Quando arrivano le sconfitte, non bisogna demoralizzarsi, perché non significa che il nostro percorso verso il cambiamento stia fallendo ma semplicemente che dobbiamo “riposizionare la mira”. Questa fase è fondamentale per la creazione di nuove abitudini a lungo termine. E’ molto complicato liberarsi dei vecchi modi di fare e di pensare, ma il nostro cervello è dotato di un’enorme flessibilità. Sfruttiamola!
Termine: il traguardo è stato raggiunto! il comportamento modificato è diventato la nuova norma e il rischio di ricadute è minimo. In questa fase le persone hanno raggiunto un nuovo stato di equilibrio. Abbiamo capito che nulla di quello che abbiamo fatto è stato inutile o andato perduto, anche durante quelle che consideriamo le nostre sconfitte. La sconfitta è un’opportunità per rimettersi in carreggiata e capire dove abbiamo sbagliato.
Il modello transteoretico del cambiamento è ampiamente utilizzato nel campo della psicologia della salute e del benessere con l’obiettivo di aiutare le persone a comprendere come adottare nuovi comportamenti e aiutare gli operatori sanitari a intervenire in modo efficace per sostenere il processo di cambiamento. Vogliamo smettere di fumare? Abbiamo deciso di perdere chili? Vogliamo cambiare alcuni aspetti del nostro carattere? Per iniziare da soli, potremmo certamente pensare di seguire questa interessantissima tabella di marcia!