Tanti abbonati in meno, meno entrate ed una situazione da risolvere. Lo “stato di salute” di Netflix non è una buona notizia per nessun servizio di streaming al mondo.
Netflix, il servizio di streaming più “popolare” al mondo in crisi?
Avreste mai detto che dopo 10 anni di attività Netflix si sarebbe ritrovata in “perdita” di abbonati? Una situazione molto strana che è una realtà ed ha un numero ben preciso: meno 200mila abbonati nel primo trimestre del 2022.
Una situazione che durante la pandemia sembrava impossibile da vedersi. Nel biennio 2020-2021 Netflix aveva guadagnato 2,5 milioni di abbonati. Una situazione che godeva del lockdown che aveva costretto a casa milioni di persone. Gli analisti si aspettavano che la crescita sarebbe continuata anche quest’anno, ma i dati sono stati deludenti.
Altro dato importante sullo stato di salute di Netflix è quello “economico”. Il prezzo delle azioni è crollato fino al 25 per cento nel listino elettronico, dopo la chiusura di Wall Street.
Le parole della società
Quali sono stati gli altri fattori che hanno determinato questo calo di abbonati? Una prima “giustificazione” è arrivata direttamente da Netflix che in una nota dichiara:
“La sospensione del servizio in Russia e la graduale riduzione delle sottoscrizioni hanno comportato una perdita netta di 700 mila abbonamenti. Senza questo impatto, avremmo avuto 500 mila nuovi clienti rispetto all’ultimo trimestre”
Insomma, è colpa della guerra tra Russia e Ucraina? In realtà la verità sta nel mezzo, come al solito. Se il conflitto bellico ha praticamente spazzato via gli abbonati in Russia, non si può negare come la manovra di Netflix di aumentare i prezzi dei proprio abbonamenti abbia avuto un effetto a dir poco deleterio. Basti pensare che nell’aria Canada-USA gli utenti persi sono stati circa 670mila.
C’è un problema?
Domanda legittima che merita una risposta molto approfondita. Quella di Netflix è una situazione che non dovrebbe far contento nessuno anche chi è diretto “concorrente” con la “N” più famosa del web. Possiamo dire che l’epoca d’oro dello streaming nel mondo sta lentamente passando via ma non per colpa della qualità dei prodotti proposti agli utenti.
La sola Netflix nel 2021 ha distribuito circa 120 produzioni tra film, serie tv, documentari e molto altro mentre alcuni di queste sono diventate della vere e proprie “pietre miliari” dell’intrattenimento. Quindi, qual è il vero problema di questa perdita?
Troppa scelta?
Sediamoci un attimo e pensiamo. Cerchiamo senza andare a cercare su internet quanti servizi di streaming ci sono solo qui in Italia? Probabilmente a primo impatto siamo sulla decina. Quindi, forse, il vero problema è questo: la troppa scelta. Una serie infinita di servizi che offrono serie su serie e film su film. Un dispendio di servizi che forse stordisce l’utente che pur volendo non può stare dietro a tutto anche dal punto di vista dei costi.