Vi siete mai chiesti perché, anche a distanza di molti anni, un determinato odore vi ricorda una specifica situazione? Proust affermava che i ricordi vengono innescati dalle ghiandole olfattive: anatomicamente infatti il sistema olfattivo si trova vicino alle strutture deputate alle emozioni (amigdala) e alla memoria (ippocampo). Un evento piacevole o meno può farsi fautore di una vera e propria trasformazione emotiva. Non è un caso che si parli spesso del profumo dei ricordi, in senso lato e non.
Due anni fa, Wen Li, professore di psicologia dell’Università del Wisconsin, grazie ad una ricerca, dimostrò anche il contrario, ovvero che particolari stati emozionali ci rendono più ricettivi nei confronti di determinati odori. L’ansia, ed in generale i vari livelli di stress, modificano in qualche misura la percezione sensoriale della realtà, andando a coinvolgere anche l’olfatto.
Come si arrivò a questa conclusione? Ai soggetti analizzati furono fatti sentire tutta una serie di odori, giudicati inizialmente nè gradevoli nè sgradevoli, ma semplicemente “neutri”. Successivamente i testati dovettero guardare una certa quantità di immagini ansiogene (filmati di guerra, incidenti stradali, ecc…). Monitorando il loro cervello, si evidenziò una stretta connessione tra il circuito predisposto all’elaborazione olfattiva e quello dedicato alle emozioni.
In pratica, in questo stato di stress indotto, i soggetti valutarono negativamente gli odori di cui sopra. Più erano stressati e più spiacevole diventava la percezione della realtà.
Al crescere degli stati d’ansia, una persona affina dunque la sua capacità di sentire gli odori nell’ambiente circostante e sono quelli sgraditi ad essere avvertiti per primi. Nello specifico, in condizioni normali, quando il cervello percepisce un odore viene attivato un solo neurone olfattivo. Quando invece c’è ansia, i circuiti che valutano gli odori vengono ricablati dalla co-partecipazione del sistema emotivo e del sistema olfattivo che attiva un processo di suggestione dei cattivi odori.
Questi risultati sono importanti non solo per capire al meglio la dinamica olfattiva, ma anche per decifrare ulteriormente i complessi bio-dinamismi che sono alla base degli stati ansiosi, soprattutto quando questi si inseriscono in un quadro più grave come potrebbe essere quello di una depressione cronica.