Gli ambasciatori dei paesi dell’UE hanno approvato oggi, a nome del Consiglio, un insieme completo di nuove norme per il settore delle comunicazioni elettroniche che prevede tra l’altro la rapida e ampia diffusione del 5G e di altre tecnologie di nuova generazione in tutta Europa, una maggiore tutela del consumatore e una tariffa massima per le chiamate internazionali nell’UE. Il 5 giugno 2018 è stato raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo sul codice europeo delle comunicazioni elettroniche e su un aggiornamento del mandato dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC).
Codice europeo delle comunicazioni elettroniche
Nel settore dei servizi di comunicazione elettronica, i consumatori potranno beneficiare di un maggiore livello di protezione che sarà simile in tutta Europa, anche se, per impedire che in qualche paese venga abbassato, sono previste eccezioni ad hoc all’armonizzazione totale. Il rafforzamento delle norme a favore dei consumatori faciliterà il passaggio da un fornitore all’altro e, per esempio, offrirà maggiore tutela ai consumatori che hanno sottoscritto un pacchetto di servizi.
Per garantire a tutti gli utenti finali lo stesso livello di tutela a prescindere dal tipo di servizio di comunicazione usato, nei “servizi di comunicazione elettronica” saranno inclusi i servizi forniti via Internet, ovvero le applicazioni di messaggistica e i servizi di posta elettronica (noti anche come “servizi over-the-top” o “OTT”). Le norme applicabili della direttiva saranno stabilite in base a determinate caratteristiche del servizio, piuttosto che alla tecnologia di base. Per esempio, l’obbligo di fornire certe informazioni nei contratti riguarderà soltanto i servizi a pagamento.
Un meccanismo di revisione farà in modo che i diritti degli utenti finali non vengano meno di fronte ai cambiamenti dei modelli di business e dei comportamenti del consumatore ma siano invece aggiornati di conseguenza.
Nell’elenco dei servizi universali che devono essere accessibili a tutti, a prescindere dal luogo o dal reddito, sarà incluso anche l’accesso adeguato a Internet a prezzi abbordabili. Le persone con disabilità dovrebbero poter accedere a Internet a parità di condizioni.
Sulla base delle esperienze positive di alcuni paesi, tutti gli Stati membri dovranno istituire un sistema di allarme pubblico che allerti i cittadini sui loro telefoni cellulari in caso di catastrofi naturali o di gravi emergenze nella loro zona. Questo sistema “112 inverso” dovrà essere operativo entro 3 anni e mezzo dall’entrata in vigore della direttiva.
Per promuovere gli investimenti, in particolare nel 5G, in linea generale, gli Stati membri dovranno garantire agli operatori la prevedibilità normativa per un periodo di almeno 20 anni per quanto riguarda la concessione di licenze relative allo spettro per la banda larga senza fili. Le decisioni sul rinnovo dei diritti dovranno essere prese tempestivamente. Gli Stati membri dovranno inoltre mettere a disposizione nuove bande di frequenza per il 5G, che consentano connessioni più veloci a Internet e una maggiore connettività in tutta Europa.
La direttiva aggiornerà le attuali norme sull’accesso degli operatori alle reti per promuovere la competitività e facilitare gli investimenti delle imprese in infrastrutture nuove e ad altissima capacità (con velocità di download di almeno 100 Mbps), anche nelle regioni più remote. La direttiva consente alle autorità di abbassare, in una certa misura, il livello di regolamentazione quando i mercati sono competitivi, ma introduce garanzie per fare in modo che la regolamentazione efficace del mercato non sia compromessa.
Le norme sul “potere di mercato significativo” (SMP) saranno integrate da una regolamentazione simmetrica che riguarderà tutti i fornitori di reti di comunicazione elettronica in alcuni casi ben specifici, allo scopo di garantire sempre la concorrenza. Inoltre, le autorità nazionali di regolamentazione disporranno di un maggior numero di strumenti per affrontare i problemi che potrebbero insorgere in determinate circostanze di mercato, quali le situazioni di duopolio.
Con questo accordo il Consiglio e il Parlamento hanno rispettato il termine, ovvero giugno 2018, che i leader dell’UE avevano fissato per questo fascicolo prioritario durante il Consiglio europeo di ottobre 2017.
Regolamento BEREC
In linea con il suo nuovo mandato, il BEREC svolgerà un ruolo di primo piano nell’aiutare i paesi dell’UE a introdurre reti ad altissima capacità e contribuirà alla corretta applicazione delle misure di regolamentazione previste nel codice.
L’attuale struttura del BEREC funziona bene e non è stato quindi necessario procedere a una revisione di fondo. La duplice struttura composta dal BEREC e dall’Ufficio BEREC sarà quindi mantenuta e l’Ufficio BEREC continuerà ad avere personalità giuridica e lo status di agenzia decentrata dell’UE.
Il regolamento BEREC include anche disposizioni riguardanti chiamate intraeuropee meno care, a complemento dell’abolizione dei sovrapprezzi del roaming nell’UE dell’anno scorso. Con le nuove norme, il prezzo al dettaglio delle telefonate da linea fissa o mobile effettuate dal paese di origine del consumatore verso un altro paese UE sarà al massimo di 19 centesimi al minuto e, analogamente, per i messaggi di testo sarà di 6 centesimi l’uno. I principali beneficiari saranno i consumatori, visto che le imprese di solito negoziano le proprie tariffe con gli operatori. Come per il roaming, sono ammesse deroghe in circostanze eccezionali. Le nuove tariffe saranno introdotte a partire dal 15 maggio 2019.