Rateizzazione delle cartelle, compensazione dei debiti tributari, transazione fiscale, crisi da sovraindebitamento e impugnazione degli atti di riscossione. Questi i temi principali trattati oggi durante il convegno organizzato da Equitalia, Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili e Fondazione nazionale dei commercialisti. Le relazioni tecniche degli esperti del settore sono state occasione per approfondire le tematiche riguardanti l’attività di riscossione, con particolare riferimento alle tutele oggi esistenti a favore dei contribuenti.
Rate a quota 29,7 miliardi. Durante il convegno, moderato dal direttore scientifico della Fondazione nazionale dei commercialisti Giovanni Castellani, sono emersi alcuni dati. Le rateizzazioni ad oggi rappresentano circa la metà dei volumi annualmente riscossi da Equitalia e si confermano lo strumento più utilizzato da cittadini e imprese per regolarizzare la loro situazione debitoria.
Dal 2008 ad oggi, al netto delle revoche, risultano attivi 2 milioni 765 mila piani di rateizzazione per un importo di circa 29,7 miliardi di euro (i dati per provincia disponibili sul sito www.gruppoequitalia.it a questo link: www.gruppoequitalia.it/equitalia/opencms/.content/files/it/Comunicati/Rateazioni-attive-al-24-04-2015-.pdf). Nel 2014 sono state accolte 920 mila richieste di rateizzazione per un importo che sfiora i 14 miliardi di euro. Circa 50 mila delle rateazioni accordate lo scorso anno (per un importo di 4,4 miliardi di euro), si riferiscono a piani straordinari, cioè di durata compresa tra 6 e 10 anni, che possono essere concessi in base alla legge nei casi di comprovata difficoltà legata alla congiuntura economica.
Compensazioni fiscali per 900 milioni. Equitalia fornisce assistenza ai contribuenti che vogliono effettuare la compensazione dei debiti tributari, previdenziali e assistenziali con i crediti commerciali relativi a forniture e appalti con la pubblica amministrazione. Dal 2012 ad oggi i contribuenti hanno richiesto ed effettuato quasi 900 operazioni di compensazione per un importo di 52,5 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece le compensazioni delle somme iscritte a ruolo per imposte erariali (ad esempio Irpef, Ires, Iva) mediante i crediti relativi alle stesse imposte, dal 2011 a oggi sono state registrate 470 mila operazioni per un importo di oltre 900 milioni di euro.
«Stiamo dando indicazioni ai nostri uffici affinché offrano più consulenza sulle legittime opportunità a favore dei contribuenti – ha detto il presidente di Equitalia, Vincenzo Busa che ha introdotto i lavori del convegno – In collaborazione con i Commercialisti intendiamo rafforzare la nostra capacità di assistenza e, anche attraverso il coinvolgimento degli enti accertatori, puntiamo a stabilire con cittadini e imprese un rapporto basato sul dialogo, sulla trasparenza e sulla semplificazione».
«Nell’ottica di una fattiva collaborazione tra Equitalia e Commercialisti, di cui questo convegno è una concreta dimostrazione – ha affermato il presidente del Consiglio nazionale della categoria, Gerardo Longobardi – sottolineiamo alcuni aspetti meritevoli di attenzione. Sull’efficacia esecutiva degli avvisi di accertamento relativi alle imposte sui redditi, all’Iva e all’Irap, innanzitutto, sarebbe il caso di intervenire sull’attuale impossibilità da parte del contribuente di richiedere la dilazione del pagamento ad Equitalia prima della scadenza del termine di versamento di quanto dovuto, ossia entro il termine di proposizione del ricorso. Altra questione sul tappeto attiene alla misura dell’aggio di riscossione connesso alla morosità del contribuente, attualmente pari all’8 per cento, che assume i connotati di una sanzione impropria, specie per i debiti di rilevante importo».
«Questo convegno- ha spiegato il presidente della Fondazione nazionale dei commercialisti, Giorgio Sganga – è la prima iniziativa in cui il comitato scientifico del nostro Istituto di ricerca, con alcuni suoi componenti, assume un ruolo dinamico su tematiche inerenti l’attività professionale dei commercialisti. Un coinvolgimento attivo che segna un’innovazione rispetto ai canoni abituali dei comitati scientifici, spesso statici ed elefantiaci, che si ripeterà a breve in eventi già in programma con Ragioneria generale dello Stato e Guardia di Finanza».