Riceviamo e volentieri pubblichiamo e divulghiamo quanto segue da M.S.F.
Da quando Israele ha lanciato l’operazione “Margine Protettivo”, la maggioranza dei morti e dei feriti a Gaza sono civili e anche gli operatori medici e le strutture sanitarie stanno diventando un obiettivo. 23 ospedali e centri sanitari sono stati bombardati, tra cui l’Al-Shifa, dove lavora la nostra équipe chirurgica e dove si sono rifugiati migliaia di sfollati.
“Attaccare gli ospedali e le aree circostanti è inaccettabile – denuncia Tommaso Fabbri, capo missione di MSF nei Territori Palestinesi Occupati – e rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Oggi a Gaza gli ospedali non sono il rifugio sicuro che dovrebbero essere”.
Chiediamo a Israele di fermare i bombardamenti contro i civili, bloccati in una striscia di Gaza praticamente sigillata, e di rispettare la sicurezza degli operatori e delle strutture mediche.
Per rispondere all’emergenza, oltre a dare supporto all’ospedale Al Shifa, abbiamo donato riserve d’emergenza alla farmacia centrale di riferimento per l’area settentrionale e meridionale della Striscia di Gaza. La nostra clinica post-operatoria, invece, funziona solo al 10-30% della propria capacità, per via dell’intensità delle bombe che impedisce ai pazienti di accedervi.
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