Consiglio nazionale delle ricerche e Associazione italiana per la ricerca industriale, con la collaborazione e il contributo di esperti e di associazioni ed enti, hanno elaborato un Report rivolto a istituzioni, operatori e stakeholderdella ricerca per sviluppare in Italia un modello condiviso e sostenibile di innovazione coniugata alla responsabilità sociale. Il Report è stato presentato oggi a Roma, presso l’Aula Marconi della sede centrale.
Da tempo la comunità scientifica e le istituzioni hanno posto al centro delle riflessioni la tematica della ‘responsabilità’ nei processi di produzione e utilizzo della ricerca e dell’innovazione. Basti citare, già nel semestre di Presidenza italiana nel 2014, la ‘Rome Declaration on Responsible Research Innovation‘, patrocinata dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che ribadisce l’importanza di allineare ricerca e innovazione ai valori, ai bisogni e alle aspettative della società, affinché le relative decisioni siano frutto di un confronto in cui tutti gli stakeholder si assumano le loro reciproche responsabilità.
Anche per raggiungere tali obiettivi, Associazione italiana per la ricerca industriale (Airi) e Cnr hanno avviato un’azione comune sul tema della Ricerca e innovazione responsabile (Rri) in Italia, sottoscrivendo una specifica convenzione, e con la volontà di spostare il campo d’azione della Rri dagli auspici e dai convegni alle concrete iniziative, in particolare nel mondo della ricerca e delle imprese.
‘Un tavolo tecnico composto da esponenti del sistema pubblico e privato della ricerca, appartenenti a strutture già impegnate sulla Rri, ha elaborato un Report contenente una visione condivisa, e fornendo alle istituzioni, quali ministeri, enti regolatori e di normazione tecnica, lo stato attuale della ricerca in Italia, le principali problematiche e difficoltà che espongono il tema a rischi di incomprensioni, scarsa concretezza o di essere confinato nel limbo degli addetti ai lavori, nonché le indicazioni sulle azioni necessarie per sviluppare una ricerca e un’innovazione sostenibili sul piano ambientale, sociale ed economico’, ha dichiarato il presidente del Cnr, Luigi Nicolais.
‘Nel Report vengono individuate come prioritarie ed analizzate quattro grandi aree’, ha ricordato Renato Ugo, presidente dell’Airi: ‘Gli aspetti normativi volontari e obbligatori; la responsabilità sociale delle imprese in relazione a questioni quali individuazione delle priorità, coinvolgimento degli stakeholder e responsabilità di pianificazione e comunicazione; la valutazione della ricerca ex-ante ed ex-post basata su indicatori che valutino l’evoluzione delle prestazioni; il coinvolgimento del pubblico per avviare processi di interazione con i soggetti beneficiari di ricerca e innovazione‘.
Il Report suggerisce inoltre una serie di azioni specifiche: aumentare il livello di consapevolezza della Rri, includendo nella formazione dei futuri ricercatori gli aspetti etici e i bisogni della società civile; sviluppare incentivi per la Rri all’interno dei meccanismi di finanziamento della Ricerca e dell’Innovazione, attraverso finanziamenti specifici con un aumento della quota di sostegno alla ricerca inter e multidisciplinare e con l’utilizzo del Public Procurement; sviluppare modelli flessibili di standardizzazione e regolamentazione del sistema.
Cnr ed Airi sono consapevoli che questo sforzo non può realizzarsi esclusivamente entro confini nazionali o settoriali o per la sola volontà dei promotori, e auspicano perciò che il Rapporto costituisca la piattaforma per una riflessione allargata nel più ampio contesto europeo.