Serve più tempo per riflettere e analizzare gli elementi di criticità; occorre un confronto più approfondito con tutti gli attori del mondo scientifico, sociale ed economico interessati alle problematiche di convivenza con la zootecnia. Questo il risultato della riunione tecnica del Comitato Paritetico che si è svolta ieri tra Ministeri e Regioni sul Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia.
Il lupo ha dunque ancora una chance di salvezza: le Regioni e gli altri Ministeri (Sanità e Agricoltura), infatti, dovranno inviare le loro ulteriori osservazioni al Piano entro il 26 febbraio per arrivare nel mese di marzo a una nuova riunione del Comitato paritetico. Questo lascia intendere anche un rinvio dell’approvazione definitiva del Piano stesso in sede politica da parte della Conferenza Stato-Regioni.
Il WWF esprime grande soddisfazione per questo primo risultatoche consente di avere più tempo per approfondire le criticità del Piano proposto dal Ministero, criticità che l’Associazione aveva evidenziato sia nel messaggio rivolto al Ministro che nella lettera inviata alle Regioni alla vigilia dell’incontro odierno.
Il WWF auspica che nei prossimi giorni si apra da parte dei Ministeri competenti e delle Regioni un nuovo confronto con le associazioni ambientaliste, agricole e tutti gli altri attori interessati per trovare punti condivisi sulle azioni necessarie per la convivenza tra lupo e attività economiche.
Per il WWF le soluzioni alternative agli abbattimenti di Stato ci sono e la convivenza con questo predatore è possibile: quello che è mancato finora è la volontà di applicare le strategie vincenti adottate con successo solo in alcune aree. E’ su questa mancata applicazione che, secondo il WWF, è sostanzialmente fallito il precedente Piano di azione per il lupo del Ministero. Occorre per questo garantire un adeguato coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali competenti e prevedere le necessarie risorse finanziarie per l’attuazione del nuovo Piano.
Il WWF proseguirà la sua Campagna #soslupo per scongiurare ogni ipotesi di applicazioni delle deroghe alla tutela del lupo in Italia. Quello che sta avvenendo sul territorio, infatti, è ancora gravissimo: si continuano a uccidere lupi , come dimostra l’ultimo macabro ritrovamento di un esemplare ucciso e appeso in Puglia vicino san Giovanni Rotondo. Ogni anno sono circa 300 gli esemplari di lupo che in Italia restano vittime di bracconieri, incidenti stradali e trappole per ungulati.