Il summit nazionale «Pediatria Mediterranea» della Fimp sta mettendo a confronto i maggiori esperti provenienti da ogni parte d’Italia. «Una splendida occasione – spiega il presidente Antonio D’Avino – per discutere e confrontarci su temi che sono centrali per una giusta assistenza dei nostri piccoli pazienti».
Molti anche i lavori scientifici presentati dalla Fimp, lavori che mettono a nudo le patologie più gravi e quelle più diffuse, ma anche difficoltà che spesso creano grandi diseguaglianze tra i bambini come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
«Non si tratta di disabilità – spiegano i pediatri – né di deficit intellettivi o di menomazioni; si tratta invece di disturbi, che con adeguate strategie, possono essere compensati e, quindi, superati. Sono disturbi specifici perché interessano significativamente un dominio di abilità, ma sono circoscritti, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale». Il problema è che dall’elaborato della dottoressa Patrizia Gallo (pediatra e coordinatore del Centro Studi Scientifico della Fimp Napoli) si evince come il 66% dei pediatri intervistati ritenga per i bambini “impossibile ottenere i sussidi didattici”. Situazione che di fatto crea grandi diseguaglianze.
«Riconoscere però precocemente i DSA – dice – è fondamentale per evitare che si prolunghi il tempo dell’incomprensione e il bambino abbia la percezione di una limitata capacità e una grave perdita di autostima. Per questo è necessaria una formazione specifica del personale coinvolto, che offra gli strumenti adeguati per cogliere i primi segnali ed effettuare precocemente gli opportuni interventi. A cominciare dal pediatra di famiglia».