La politica fatta dal basso
Fabio Chiosi, trentatré anni, è il presidente della I muicipalità di Napoli per il Pdl, unità amministrativa comprendente i quartieri di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando. E’ stato eletto a tale carica per il secondo mandato consecutivo nella primavera del 2006, allorquando la Jervolino fu riconfermata a palazzo San Giacomo e in nove delle dieci municipalità in cui è suddivisa Napoli trionfavano i candidati di centro-sinistra.
Presidente Chiosi, essendo lei stato nell’ultimo lustro l’unico amministratore di centro-destra a Napoli, in vista delle prossime regionali ricopre un ruolo simbolicamente importante. A lei, infatti, guardano quanti vogliono avere un esempio concreto di governo del territorio da parte del centro-destra. A questo proposito quali risultati può vantare la sua amministrazione?
Innanzitutto abbiamo il merito di aver portato la Municipalità a conoscenza della cittadinanza, e vicina alle sue esigenze. Quindi possiamo essere fieri di aver provveduto alla ripavimentazione di via Chiaia, all’installazione dei dissuasori elettronici, di aver curato le politiche per il verde e di aver recuperato piazza Mercadante. Purtroppo a Napoli si è registrato un rallentamento nel decentramento amministrativo, motivo per il quale per le Municipalità non è possibile finanziare progetti più importanti come, nel nostro caso, quello riguardante i parcheggi.
Quali sono stati, invece, i rapporti con le altre istituzioni cittadine?
Formalmente tutti corretti e cordiali. Nei fatti, però, la mia amministrazione rispetto ad altre ha ricevuto finanziamenti minori, e non ho problemi ad affermare che questo diverso trattamento è stato dovuto a un certo “pregiudizio” politico.
Il Pdl, nel corso della campagna elettorale, sta affermando una certa alterità rispetto a pratiche clientelari, di malaffare e di abuso di potere imputate a Bassolino. Proprio nella sua Municipalità , però, nel mese di dicembre è scoppiato lo scandalo dei falsi-invalidi (la magistratura ha scoperto che il consigliere Salvatore Alayo, eletto nelle fila di Forza Italia, recordman di preferenze della tornata con 1912 voti, era il motore di di una centrale di documenti falsi per procurare pensioni di invalidità a cittadini non aventi diritto, ndr), cosa che lascia presagire che anche nel suo schieramento certe pratiche siano all’ordine del giorno.
In primis vorrei far notare che Alayo, eletto in Forza Italia, era passato al gruppo indipendente. Aspettando che la magistratura faccia il suo dovere ed emergano definitive responsabilità , quello che mi preme sottolineare è che, mentre altrove in queste occasioni si fa quadrato e si difendono a spada tratta anche gli indifendibili, qui la Municipalità ha attivamente collaborato con la magistratura e con le forze dell’ordine affinché questa truffa venisse svelata. La garanzia di legalità per i cittadini deriva quindi proprio da questa capacità della classe dirigente del Pdl di prendere le distanze da chi si rende responsabile di certe azioni.
Roberto Procaccini