Il candidato del centro sinistra, durante i suoi interventi, manifesta con decisione la sua vicinanza all’elettorato sfiduciato e il ripudio della mera politica
“A Napoli, sapete quanta gente ha votato, alle ultime elezioni? Quasi il 50% degli elettori. C’è una sfiducia, un senso di disincanto, di distacco. Vedete, che se parlate in questo modo, un linguaggio di onestà , di verità , di umiltà , ma anche di speranza, noi riusciremo a conquistare tante persone che immaginiamo di destra, lontane da noi.” ha detto De Luca al suo pubblico, a tratti gridando, durante il suo intervento al convegno, tenutosi il 6 febbraio scorso a Sant’Anastasia, nel napoletano, dal tema: “Politiche sociali e Terzo Settore: criticità e prospettive”. Il discusso candidato del centro sinistra ribadisce, quindi, con crescente energia, il suo distacco dai giochi politici, dalle alleanze strategiche che, a detta sua, stancano gli elettori, li rendono sfiduciati nella partecipazione alla politica. E lo ricorda anche in altra sede: “Io non sono espressione di alcun partito, perché nessun partito mi ha votato.” Durante lo stesso intervento, poi, nello spiegare le ragioni della forte speranza che nutre nel vincere le elezioni, così continua: “il vostro candidato è un uomo libero: io, cambiali da pagare alla camorra non ne ho. Non ho dietro di me potentati economici, potentati politici.” Ormai De Luca fa sfoggio della sola arma che gli consente di districarsi nel folto delle polemiche e delle indagini in corso sulla sua persona (tra le quali alcune fonti ne includono anche una su un presunto reato di associazione per delinquere): la vicinanza alle esigenze dei cittadini. Ed è duro soprattutto nell’evidenziare la sua fermezza a ripudiare ogni accordo con la camorra, unitamente al rifiuto di essere suddito di poteri politici influenti, a salvaguardia della sua autonomia che non disdegna collaborazioni future con esponenti di centro e di destra.
Daniele Picardi