(Adnkronos) – “Sono felicissima, felicissima. Il nostro è un grande partito ma è andata oltre ogni aspettativa”. Elly Schlein al termine della manifestazione Pd a piazza del Popolo non nasconde l’entusiasmo, dispensa abbracci e strette di mano ai militanti mentre ha appena finito di cantare dal palco ‘Bella Ciao’. Per la segretaria la sfida di riportare in piazza il popolo dem è vinta. Marta Bonafoni che ha condotto la regia degli interventi dal palco, la dice così: “L’ho capito quando sono salita sul palco. Quando ho visto davanti a me questa piazza tutta piena, senza vuoti, ho capito che eravamo davvero tanti”.
Cinquantamila: il numero fornito dallo staff Pd. “Questa è la piazza dell’orgoglio Pd ritrovato”, grida Schlein tra gli applausi. Il Pd, insomma, c’è. L’alternativa intesa come uno schieramento da contrapporre alla destra, un po’ meno. Ma quella è la stella polare della segretaria che oggi ha accolto in piazza Giuseppe Conte, Nicola Fratroianni, Angelo Bonelli. “Da qui -dice Schlein- parte l’alternativa che vogliamo costruire al governo delle destre”. “E’ stata una manifestazione bella, sulla giustizia sociale, sulla pace, sulla scuola, sulla giustizia climatica, sul lavoro e su una idea diversa del futuro dell’Italia. Da qui vogliamo allargarci ancora, da soli non ci bastiamo, dobbiamo costruire davvero l’alternativa”.
Un’alternativa che senza il Pd però non esiste, rimarca Stefano Bonaccini: “Il Pd da solo non basta, lo sappiamo, ma a coloro che, nostri potenziali alleati, si definiscono alternativi a questa destra sia chiaro che senza il Pd non è possibile alcun nuovo centrosinistra che possa vincere la prossima volta”. Sul palco a piazza del Popolo, il Pd sceglie di far stare un passo indietro i dirigenti. Lo spazio è tutto per le storia della società civile che denunciano gli errori delle politiche e della manovra di Giorgia Meloni con la piazza che applaude fragorosamente il giovane specializzando che racconta i tagli alla sanità e la lavoratrice quando grida ‘vergogna’ alla destra che ha tagliato ‘Opzione donna’ sulle pensioni.
Schlein rilancia nel suo intervento quei temi. “Dopo un anno di governo Meloni che ha aumentato i contratti precari, smantellato l’unico strumento di sostegno al reddito, tagliato la sanità pubblica, vorrei che dicessimo insieme una cosa semplice: basta. Basta con questo governo che se la prende con i più deboli perché la destra è sempre la stessa e se ne frega di chi ha meno”. Incalza la segretaria dem: “Un anno di governo Meloni non ha prodotto nessun risultato concreto per il Paese. Dopo un anno di campagna elettorale fatta di promesse iperboliche, il governo non ha fatto nulla”.
Dal taglio delle accise al sostegno alle famiglie, “tanta retorica e aumentano l’Iva sui prodotti per la prima infanzia”. E quindi i tagli alla sanità: “Meloni vuole una sanità in cui ricchi saltano la fila”. E ancora il nulla di fatto sul salario minimo, sul diritto allo studio e alla casa, sulla transizione ecologica. L’elenco della segretaria è lungo. C’è poi un passaggio sulle riforme. “Di fronte a manovra che taglia servizi e pensioni, Meloni lancia un fumogeno: il premierato. Oggi è il Parlamento votato dai cittadini a decidere della vita del governo, domani con questa riforma sarà una sola persona a decidere della vita del Parlamento. Giù le mani dalle prerogative del presidente della Repubblica. E’ evidente il modello che c’è dietro: è una deriva plebiscitaria. Meloni non vuole governare, vuole comandare”.
Quindi la guerra in Medio Oriente su cui la segretaria dem torna a chiedere un “cessate il fuoco umanitario” e condannando Hamas invoca la fine del “massacro sui civili palestinesi”. Ma parla anche dei rigurgiti antisemiti che indignano e rivolta a Liliana Segre, con un po’ di commozione, dice “No, non sei vissuta invano”. Ed ancora i migranti e l’accordo con l’Albania: “Con l’Albania non c’è alcun accordo, perché gli accordi devono passare dal Parlamento e non abbiamo visto nulla. Forse perché sanno che viola la Costituzione, è un respingimento verso un Paese terzo. Meloni fa di tutto pur di non cambiare le regole europee e chiedere a Orban di fare la sua parte”.
La conclusione dell’intervento, durato circa un’ora, è tutta rivolta al Pd e ai suoi militanti. “Abbiamo bisogno della vostra sana incazzatura. L’alternativa c’è e parte da noi. Noi continueremo a cercare convergenze con le altre forze di opposizione perchè sentiamo la responsabilità di costruire l’alternativa alle destra”. Per Schlein “questa è la piazza dell’orgoglio Pd ritrovato. Questa piazza è una promessa. Non facciamoci mai dire che l’alternativa non c’è, siamo noi, siamo noi qui ad aprirci agli altri. Non lasceremo a questa destra di smantellare questo Paese: l’Italia merita di più e noi meritiamo un futuro più giusto”.
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