Aumento della popolazione, cambiamenti climatici, inquinanti e sprechi riducono l’acqua dolce disponibile sul pianeta, mettendo in evidenza il tema delle sempre maggiori difficoltà di accesso alla risorsa in buono stato qualitativo.
Patto per l’acqua: il record italiano
In aggiunta, l’Italia detiene il record di prelievo di pro capite di acqua per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei nei 28 Stati dell’Unione europea: con 156 metri cubi per abitante, infatti, il nostro Paese è quello con il prelievo maggiore, seguito da Irlanda (135 metri cubi per abitante) e Grecia (131 metri cubi per abitante), mentre Malta è il Paese in cui il valore dell’indicatore raggiunge il minimo (31 metri cubi per abitante).
Da tali premesse nasce il Patto per l’acqua, promosso dal Fondo Ambientale Italiano (Fai), nell’ambito della campagna di sensibilizzazione #salvacqua e sottoscritto dal Cnr-Irsa insieme ai principali attori del sistema idrico italiano (Aiapp, Anbi, Associazione Comuni Virtuosi, Asvis, Coldiretti, Inu, Nomisma, Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, Utilitalia, Legambiente, Wwf, Kyoto Club, Touring Club).
Patto per l’acqua: il documento
Il documento, presentato al Senato lo scorso 30 novembre, racchiude le principali proposte finalizzate al risparmio, al recupero e al riciclo delle risorse idriche, puntando a un modello di gestione più efficiente, agevolazioni fiscali e investimenti, e una maggiore educazione per un uso pubblico e privato più consapevole. Una ‘sfida’ che prevede anche l’istituzione di un tavolo permanente, inclusivo e allargato a diverse realtà, finalizzato a individuare e sviluppare richieste puntuali al Parlamento, a partire dalla Legge di Bilancio in questo momento in discussione.
“Il Patto per l’acqua punta ad assicurare la resilienza ambientale, sociale ed economica dell’utilizzo delle acque richiamando i principi di una cittadinanza europea, prima ancora che locale e nazionale, fondata sulla determinazione spazio-temporale della convivenza civile per la tutela di questo irrinunciabile patrimonio della biosfera e quindi dell’umanità: l’acqua”, afferma il direttore del Cnr-Irsa Vito Felice Uricchio.
Patto per l’acqua: l’obiettivo del progetto
Nelle intenzioni dei promotori, c’è anche la volontà di favorire un cambio di mentalità, passando dalla logica dell’emergenza, finora prevalsa, a una logica di sistema: le crescenti esigenze legate agli attuali modelli di consumo e condizionate dai cambiamenti climatici ed ambientali rendono, infatti, imprescindibili scelte pianificatorie attraverso lo sviluppo di una ‘Strategia nazionale per l’acqua’, incardinata su solide basi scientifiche e sul pieno coinvolgimento dei portatori di interessi.
Il testo del Patto per l’acqua è stato redatto dal FAI con il supporto di un comitato scientifico formato, tra gli altri, da: Vito Felice Uricchio (direttore f.f. del Cnr-Irsa, Marco Marcatili (economista e responsabile sviluppo di Nomisma), e Davide Chiaroni (responsabile della ricerca dell’energy&strategy group del Politecnico di Milano).