Quali le possibilità e le vere prospettive dei Patti Formativi?
Il Patto Formativo é un progetto sperimentale dei comuni di Arzano, Pomigliano e Acerra finalizzato ad una formazione mirata e più efficace dei lavoratori. Ai patti formativi possono attingere le imprese, le associazioni temporanee d’impresa (ATI) ed i Consorzi d’Impresa, operanti nel territorio in cui si è avviata questa sperimentazione. In quest’ottica sono stati pensati i patti formativi, per fornire uno strumento di formazione che accresca le conoscenze e il valore formativo del capitale umano. In questa direzione molte ricette sono state sperimentate in Campania, per risolvere l’esigenza formativa della classe lavoratrice regionale e delle aziende che operano sul territorio, ma spesso i risultati raggiunti non sono stati soddisfacenti o hanno deluso le aspettative. Quanti corsi di formazione sono stati finanziati senza una sincera attenzione sul reale bisogno e sulla richiesta del mercato del lavoro? I Patti Formativi, sono organizzati per sopperire ad una richiesta pressante dei cittadini, in cerca di un chiaro segno delle istituzioni sulla necessità di trovare un lavoro ed essere in grado in tempi brevi, con un’adeguata formazione, di svolgerlo. Analizzando questo progetto si notano molte possibilità di sviluppo per una formazione idonea ed efficace. I patti formativi locali fanno parte di una sperimentazione che rientra in un decreto dirigenziale della Regione Campania. La proposta formativa locale e territoriale interessa i paesi di Arzano, Acerra e Pomigliano D’Arco (ACF ASI Arzano – UNIMPRESA CAMPANIA – Consorzio SVIL SVILUPPIMPRESA). Questo progetto vede come capofila il comune di Arzano, come raccoglitore dei vari progetti formativi, presentati dai soggetti interessati, che saranno finalizzati alla definizione del Programma Operativo del patto. In pratica il patto formativo locale non è altro che lo strumento creato per svolgere una specifica programmazione della formazione, cercando di comprendere quali siano le reali esigenze che interessano i veri protagonisti dello sviluppo di un territorio: le aziende e in primo luogo i lavoratori che poi ne faranno parte. Fornisce così al lavoratore una formazione che lo rende capace di svolgere con competenza il lavoro cui é stato preparato. Per ottenere questo risultato il lavoratore deve essere messo nelle condizioni giuste, e dotato delle conoscenze e dell’operatività adatte al lavoro che poi andrà a svolgere. I Patti Formativi locali vengono pensati e sviluppati come uno strumento che ha una finalità : dare un apporto concreto allo sviluppo formativo del lavoratore. Una formazione professionale che sia continua e soprattutto finalizzata all’inserimento del lavoratore in un quadro professionale reale. Questo progetto si basa sull’idea di guidare, tramite la concentrazione tra i soggetti interessati, che svolgono un ruolo di primo piano nel sistema di crescita e sviluppo, una reale innovazione del mercato del lavoro e della produzione di beni e servizi. Questa sperimentazione prevede quindi una manovra che coinvolgerà in maniera compatta una delle forze motrici del sistema di sviluppo economico, il capitale umano, che dovrà essere incanalato in maniera idonea senza inutili perdite di tempo e di denaro. Nelle strategie di sviluppo e di crescita economica della Regione e dell’intera nazione, le risorse umane, i lavoratori, sono una delle chiavi di volta che, se ben posizionate, assicurano stabilità economica al paese. Analizzando quindi le aspettative dei patti formativi, si legge una chiara intenzione ad andare oltre a quelle stereotipate programmazioni in cui la formazione era la diretta conseguenza di studi di settore a comparati, che da soli non sempre garantiscono e soprattutto spesso non riescono a centrare il reale bisogno formativo. Per questo i corsi di formazione realizzati seguendo parametri tratti da statici studi di settore non riuscivano a tradursi in un’offerta formativa valida ed efficiente. Questo causava un danno e una mancata risposta delle esigenze delle imprese di piccola, media e grande dimensione che operavano in quel dato settore, ai quali i corsi di formazione erano destinati. In pratica le aziende si ritrovavano lavoratori non qualificati e impreparati, dovendo così essi stessi provvedere alla loro formazione. Questo, nel migliore dei casi, si traduceva in un ritardo dei sistemi di sviluppo e, in quelli peggiori, in una riduzione della richiesta di manodopera. L’esigenza di una formazione che si adegui ai cambiamenti del mercato del lavoro e alle necessità delle aziende impegnate sui territori interessati, è un passo in avanti enorme, sempre ammesso che si riesca a tradurre quest’idea in realtà . Troppo spesso siamo stati testimoni di “belle speranzeâ€, poi irrimediabilmente deluse, quindi il “se†diviene quasi un obbligo morale. I fondi spesi dalla Regione per questo progetto potranno dirsi ben spesi, quando alle parole seguiranno i fatti e la sperimentazione comincerà a dare i suoi primi frutti; fino allora non ci resta che monitorare i patti formativi e attendere. Il progetto formativo locale è diviso in vari punti, che ne organizzano lo svolgimento. Fra questi va sottolineato quello che richiama l’esigenza di inserire i lavoratori giovani e adulti nel mondo del lavoro. Il progetto prevede anche un intervento d’inclusione sociale, che riesca a fornire una formazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro, riuscendo così a garantire occupazione anche a quelle fasce di popolazione che spesso subiscono condizioni di svantaggio sociale