Il Consiglio europeo ha adottato conclusioni sul patto civile PSDC ribadendo il proprio impegno a rafforzare il ramo civile della politica di sicurezza e di difesa comune.
Le conclusioni evidenziano il contributo fondamentale apportato da tutte le missioni civili psdc alla pace e alla sicurezza internazionali come parte essenziale dell’approccio integrato dell’UE ai conflitti e alle crisi esterne e sottolineano il contributo che la PSDC civile può a fornire per rispondere alle minacce e alle sfide nuove ed emergenti.
I progressi e la realizzazione del patto civile
Il Consiglio elogia i progressi complessivi positivi compiuti nell’attuazione del patto nel corso del 2019,sia a livello nazionale dagli Stati membri, anche attraverso la creazione del Centro europeo di eccellenza per la gestione civile delle crisi,sia a livello dell’UE da parte del SEAE e dei servizi della Commissione.
Le conclusioni del Consiglio accolgono con favore i risultati della seconda conferenza annuale di revisione (ARC) del patto civile PSDC, svolta si è svolta il 23 novembre 2020 e si è impegnata a realizzare pienamente il patto al più tardi entro l’inizio dell’estate 2023. Il Consiglio ha approvato i punti di percorso individuati nell’ARC, che guiderà l’attuazione del patto nel 2021.
Priorità bassa
Il patto è stato istituito a seguito delle conclusioni adottate dagli Stati membri in occasione della riunione del Consiglio “Affari esteri” del 19 novembre 2018. Attraverso il patto, l’UE intende rafforzare la sua capacità di dispiegare e sostenere missioni civili di gestione delle crisi. Queste missioni mirano a rafforzare la polizia, lo Stato di diritto e l’amministrazione civile in contesti fragili e conflittuali.
Il primo ARC del patto civile PSDC si è tenuto il 14 novembre 2019 a Bruxelles.
Attualmente l’UE ha 11 missioni civili in corso, in Ucraina, Georgia, Kosovo*, Libia, territori palestinesi (Ramallah e Rafah), Repubblica centrafricana, Niger, Mali, Somalia e Iraq.