Gli obiettivi dell’Agenda 2030 e i bonus fiscali legati alle costruzioni stanno dando un grosso impulso alla riqualificazione del patrimonio edilizio italiano. Un percorso frenato negli ultimi tempi da numerosi episodi fraudolenti. L’occasione, però, è ghiotta per ripensare al futuro delle nostre città in maniera responsabile.
L’Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli (Acen) ha appena eletto, come suo nuovo presidente Angelo Lancellotti. Napoletano, laureato in Ingegneria Civile Edile, è costruttore di quarta generazione. Presidente della Cassa Edile di Napoli, è succeduto a Federica Brancaccio durante il cui mandato ha rivestito la carica di vice presidente.
Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dalla sua elezione per parlare con lui del futuro di una delle città italiane più complesse.
Presidente Lancellotti, la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano è importante anche ai fini ambientali. Cosa farete per sostenere le imprese a raccogliere questa sfida?
Mi fa piacere questa domanda perché mi consente di sottolineare che investire nella riqualificazione del patrimonio edilizio è necessario per guardare con responsabilità al futuro, nel rispetto delle indicazioni di Bruxelles. Ammodernare i nostri edifici, aumentandone la sicurezza sismica e riducendone i consumi energetici, è un must se si considera che generano il 36% delle emissioni di CO2 e consumano il 40% dell’energia nazionale. Venendo alle attività associative, abbiamo lanciato anche il progetto Acen110 per affiancare privati e condomini nel più corretto uso dei bonus fiscali, offrendo l’opportunità di rivolgersi ad aziende serie e strutturate iscritte all’Ance.
Gli interventi per l’efficientamento energetico degli edifici veicolati dai bonus fiscali stanno subendo un drastico calo per casi accertati di truffa. Come intendete intervenire per riportare il trend in salita?
Sarò chiarissimo: le truffe vanno prevenute e gli autori vanno perseguiti. Come Associazione dei Costruttori abbiamo sempre chiesto controlli più severi, sia dei processi che delle imprese. A tutti gli organi deputati, dal Governo in giù, è richiesta la doverosa attenzione per definire un quadro normativo chiaro e stabile nel tempo e l’applicazione dei necessari controlli. La strada, però, non può e non deve essere, viceversa, quella di ostacolare l’attività di chi, come noi, svolge da decenni, in modo virtuoso una delle più difficili attività del panorama industriale.
Stanno per arrivare i fondi del PNRR. Quali dovranno essere le priorità per la città di Napoli?
E’ fondamentale che le opere finanziate con il PNRR concorrano, non solo alla ripresa ma anche e soprattutto allo sviluppo vero dei territori affinché i benefici che ne derivano possano essere stabili e duraturi. E in tal senso, le nostre amministrazioni locali dovranno intercettare i fondi elaborando un’adeguata progettazione. Da questo punto di vista, ci dichiariamo disponibili con i nostri uffici e le expertise di Ance Napoli e Ance Campania ad offrire un supporto di conoscenze e di competenze agli Enti locali, anche i più piccoli, che per carenze organizzative e di personale potrebbero perdere l’importante partita delle risorse di Next Generation Eu.
Che visione ha per la città di Napoli?
Bisogna innanzitutto immaginare quale identità voglia acquisire la Città Metropolitana. Noi, come classe dirigente continueremo a fare proposte alla classe politica che ha l’onere di orientare decisioni e declinare programmi. Grazie a un piano strategico dell’area metropolitana, bisogna quindi realizzare le condizioni per uno sviluppo armonico e durevole. Venendo al capoluogo, serve un piano di crescita pluriennale che investa tutto il territorio, dalla “dorsale” occidentale – che va da Fuorigrotta ai Campi Flegrei passando per Bagnoli – all’area Est da riconvertire, infrastrutturare e modernizzare. Offrendo un nuovo destino anche al Centro Storico e all’intera linea di costa metropolitana, che investe i giacimenti culturali di Pompei ed Ercolano e la produttività del Porto di Napoli e dei porti collegati.