Con Patent Motorwagen si pone il primo tassello di una delle più importante case costruttrici di automobili dei giorni nostri, che, dal 1929, è parte della prestigiosa holding GENERAL MOTORS.
Un po’ di storia: l’invenzione dell’innovativo mezzo di trasporto fu consentita dal verificarsi di due eventi avvenuti qualche anno prima. Parliamo della realizzazione ad opera di Nikolaus August Otto, nel 1876, del primo motore a scoppio e della fondazione grazie a Karl Benz della Benz & Cie. Rheinische Gasmotorenfabrik nel 1883. L’intenzione dell’ingegnere era quella di ideare un mezzo di trasporto che non dovesse essere soggetto al traino di animali. Fino a quel momento erano già stati elaborati veicoli non soggetti a traino, tuttavia, con motori a vapore, poco maneggevoli e dunque per niente adatti al quotidiano. L’idea di Benz era di un veicolo più semplice e congeniale a ogni tipo di necessita.
Il progetto finale, inizialmente pensato su quattro ruote, fu un triciclo. L’idea della quattro ruote fu abbandonata dall’ingegnere a causa delle difficoltà in rotazione dell’asse anteriore. Il motore, ovviamente, fu quello poco prima inventato da Nikolaus August Otto potente e conforme a veicoli piccoli. Di li a poco, l’Ufficio Brevetti dell’Impero Germanico registrò la Patent Motorwagen con il num. di brevetto 37435. Veicolo, considerato appunto, la prima autovettura della storia; un sistema di trasporto a dir poco all’avanguardia per l’epoca e che rimase pressoché invariato per oltre un secolo.
Com’è diventata famosa? Nel modo più semplice possibile: sul campo. Le novità in automobilistiche sono messe in campo e mostrate ai più in occasione di chermesse e manifestazioni di un certo spessore, tuttavia, al Velociped sono bastati una decina di metri lungo la Ringstraße di Mannheim (la sede dell’azienda di Karl Benz). Un giro effettuato il 3 Luglio del 1886 fra i sentimenti discordanti dei passanti. Meraviglia e disgusto per la novità. Non da biasimare in quanto il primo prototipo di autovettura non contemplava un vero e proprio serbatoio, il che, costrinse il primogenito di Benz, Eugen, a scortare la vettura a piedi riempendone il carburatore a ogni esaurimento scorta.
La notizia dell’ eccezionale invenzione fu diffusa dalla stampa che ne tesse le lodi. Ignorando il vero nome della vettura i giornali la battezzarono Velociped. La scoperta, tuttavia, non ebbe subito un grande successo poiché appariva ancora qualcosa di troppo strano per il pubblico.
Il vero trionfo venne firmato qualche anno più tardi, dalla moglie di Benz, Bertha, che il 5 Agosto del 1888 insieme ai figli percorse circa 90 Km in macchina, fatto, che decretò ufficialmente l’ascesa della Velociped. La Patent Motorwagen fu prodotta sino al 1894 per passare lo scettro alla Benz Velo.