Le passioni possono essere molteplici, talvolta anche tardive. Si tenta di reprimerle o accantonarle per questione di tempo, ma prima o poi arriverà il momento di tirarle fuori per dar loro vita.
Come è successo a Franco Gigliotti autore Livornese classe 1940, che dopo essere andato in pensione ha deciso di dedicarsi alla scrittura, una delle sue grandi passioni.
Autore di libri gialli Gigliotti ha dato voce e vita al suo personaggio, il colonnello Lorenzo Lupi carabiniere in pensione, grazie ad una serie di pubblicazioni: “La Scarpa” 2007, “Scala reale” 2008, “Omicidio a teatro” 2009, “Il tesori dei Monaci Badiensi” 2011, “Un sorriso di morte” 2012, “Tormenta di notte” 2013, “Lupi ha perso la testa” 2015, “Le vestali dell’energia” 2017,”Don Arturo” 2017.
Come e quando è nata la sua passione per la scrittura?
La mia vita lavorativa, dopo 33 anni in Toscana si è svolta per altri 33 anni in Emilia e arrivata l’età della pensione nel 2005, sono tornato in Toscana andando a vivere a Castellina Marittima in provincia di Pisa. Per trascorrere il tempo: camminare nei boschi, ascoltare musica, leggere. Mi sono iscritto ad un corso di scrittura creativa organizzato dal Comune, ed è stato durante il corso che è nata la passione. Prima come diletto, dopo, visto il successo della prima opera, “La scarpa”, con impegno.
E’ così che sono nati i gialli con il personaggio che ho ideato, cioè il colonnello Lorenzo Lupi carabiniere in pensione e sua moglie Elena, che l’aiuta spesso nel risolvere problematiche investigative.
Vive nel castello del paese e spesso i carabinieri della zona, conoscendo la sua fama di investigatore, lo coinvolgono nelle indagini più complicate a cui lui ben volentieri si presta.
A chi sono ispirati i suoi personaggi ?
Sono tutti di fantasia, non ho preso ad esempio nessuno, anche se molti lettori vedono nella figura di Lupi il commissario Maigret. Ma è solo un caso.
Quanto è presente il contesto locale in cui vive nelle sue storie?
Ogni storia che creo, è legata ad un territorio. Se la storia si svolge a Castellina, descrivo spesso dei bellissimi tramonti sul mare che si vedono da questa terrazza collinare. Molte ricette cucinate da Elena o servite nelle trattorie della zona, sono legate alla tradizione delle varie località in cui il colonnello Lupi si trova ad indagare. Si passa ad un primo piatto,come le penne alla Castellinese, se si trova a Castellina, oppure ad un gustosissimo cacciucco, se lavora a Livorno.
Qual è la sua opera letteraria a cui è più legato ?
Dal 2007 ad oggi sono state pubblicate nove opere, di cui otto indagini del colonnello Lupi e una di Don Arturo Curato di campagna.
Non è facile scegliere quella a cui sono più legato, sono tutte opere uscite dalla mia mente, dalla mia fantasia ed è per questo che mi definisco un “Elargitore di fantasia”. Se devo proprio dirlo è la mia prima opera “La scarpa”. Io chiaramente la amo perché ha scombussolato la mia vita da pensionato, trascinandomi in una realtà che mi sta dando tantissime soddisfazioni. Amo il contatto diretto con i lettori, ed è per questo che sono presente spesso nei miei “Incontri con l’autore” nelle librerie e nei vari punti vendita.. Non sono presentazioni classiche, ma contatti con tutte le persone interessate. E’ li che ricevo le soddisfazioni che mi fanno continuare ad esternare le mie fantasie.
A quale pubblico di lettori si rivolge ?
A tutti gli amanti del giallo, del noir e dei tryller dai 12 anni in poi.
Le nuove generazioni apprezzano ancora la lettura ?
Dai contatti che ho, noto molto diniego per la lettura in generale. Però molti giovani li trovo interessati e stando dentro le librerie, fortunatamente ne vedo entrare tanti.