Nella data di oggi, 5 maggio, di celebra la Pasqua ortodossa. Al pari di quella cattolica, anche la Pasqua ortodossa ricorda la morte e resurrezione di Cristo. Perché, allora, la stessa festività viene festeggiata in giorni diversi? Per rispondere alla domanda dobbiamo fare un passo indietro nel tempo di quasi 1700 anni.
Il Concilio di Nicea I
Nel IV secolo d.C., l’Impero Romano era scosso da forti contrasti tra i cristiani. Individuando in questo contrasto un grosso pericolo anche politico, l’imperatore Costantino I decise di convocare un concilio ecumenico cristiano. Ebbe così inizio, il 20 maggio del 325, il Concilio di Nicea I.
Durante il concilio fu stabilito, tra l’altro, che i cristiani dovessero celebrare la Pasqua in una data diversa dalla Pesah ebraica. Fu deciso che la Pasqua cristiana cadesse nella prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera. Il compito di stabilire la data della Pasqua cristiana di anno in anno sarebbe stato in capo al Vescovo di Alessandria che avrebbe poi comunicato l’esito del calcolo agli altri vescovi.
Calendario giuliano e calendario gregoriano
Al tempo del Concilio di Nicea era in vigore il calendario giuliano. Il calendario, basato sulle stagioni, elaborato dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria e promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C. Tale sistema era basato su un ciclo di 4 anni dei quali i primi 3 contavano 365 giorni, il quarto ne contava uno in più nel mese di febbraio, 366. In questo modo, però, la durata dell’anno solare era di 365 giorni e 6 ore, ovvero maggiore della durata dell’anno astronomico. Lo sfasamento portava un progressivo allontanamento dall’equinozio di primavera, momento cardine per fissare la data della Pasqua. Nel 1582, papa Gregorio XIII promulgò un nuovo calendario, il gregoriano appunto, che, pur lasciando intatta la sostanziale struttura, riduceva sensibilmente lo sfasamento tra anno solare e anno astronomico.
La Chiesa d’Oriente rifiutò di aderire al calendario gregoriano e continuò a seguire il calendario giuliano. Tutt’oggi, il calendario gregoriano è seguito dalla maggior parte dei Paesi ma la Chiesa Ortodossa, insieme a tante altre comunità cristiane d’oriente, continua a seguire il calendario giuliano.
Pasqua ortodossa: in quale data si celebra
Ecco perché Pasqua cattolica e Pasqua ortodossa in genere cadono in giorni diversi. Capita raramente, infatti, che le due date coincidano: è accaduto nel 2014 e accadrà nuovamente il prossimo anno. A dirla tutta la spinta ecumenica della Chiesa Cattolica aspira a che tutti i cristiani arrivino a celebrare la Pasqua lo stesso giorno. Se negli ultimi anni il dialogo tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa aveva fatto enormi passi in avanti, la guerra in Ucraina ha nuovamente allungato le distanze. L’occasione per rilanciare il progetto potrebbe darla il Giubileo del prossimo anno quando saranno esattamente 1700 anni dal Concilio di Nicea I.
In copertina foto di Sergey Gorbachev da Pixabay