Il termine è un po’ complesso: “Aggregazioni funzionali territoriali” ma presto diventerà di uso comune. Dal 15 luglio Napoli inizierà a sperimentare l’assistenza h12 dei medici di medicina generale. Una rivoluzione che Luigi Sparano e Corrado Calamaro, leader partenopei della Fimmg, definiscono come «una risposta concreta alle richieste di assistenza che provengono dal territorio. In questo modo – dicono – i cittadini non saranno più costretti a prendere d’assalto i pronto soccorso di ospedali come il Cardarelli». La volontà di accelerare sulla realizzazione della Aft arriva direttamente dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, che proprio con il Cardarelli di Napoli ha dimostrato quando l’organizzazione possa essere determinante nell’eliminare problemi atavici dell’assistenza.
«Le prime due Aft che partiranno – spiegano Sparano e Calamaro – saranno quella di Scampia (distretto 28) e quella di Piazza Nazionale (distretto 33). A Scampia la struttura sorgerà negli spazi del distretto sanitario esistente e raggrupperà circa 50 medici di famiglia; mentre a Piazza Nazionale oltre alla struttura del distretto sarà utilizzata una seconda sede che già raggruppa diversi medici».
La grande novità introdotta dalle Aft è quella di garantire ai cittadini l’assistenza del medico di famiglia tutti i giorni a partire dalle 8 di mattina. Niente più calendari e giorni “buoni” per una visita. I pazienti non perderanno il medico di riferimento, che continuerà a seguirli come ha sempre fatto, ma potranno contare anche sulla professionalità di altri colleghi. Tutti i medici delle Aft avranno infatti in comune i dati di ogni singolo paziente, così da poter valutare il quadro clinico in qualsiasi momento ed evitare l’inutile ripetizione di esami. «Un bel risparmio per il servizio sanitario – concludono i leader della Fimmg – e un’assicurazione in più per i cittadini. Con il tempo le Aft implementeranno le proprie funzioni e si diffonderanno sul territorio adattandosi alle singole realtà. Una sfida che noi medici di famiglia siamo pronti a raccogliere».
L’esperimento dell’Asl Napoli 1 Centro verrà riprodotto anche sui territori dell’Asl Napoli 3 Sud e Napoli 2 Nord. sempre con la speranza di alleggerire il carico di lavoro delle Aziende e dei presidi ospedalieri e per garantire una migliore assistenza ai cittadini sul territorio.