Il partner-phubbing è un neologismo inglese coniato nel 2012 da un gruppo di scrittori dell’Università di Sydney . Il termine deriva dall’incrocio di due parole “snubbing” (snobbare) e “phone” (telefono). Si tratta della tendenza di guardare ossessivamente il cellulare , in presenza del proprio partner , in modo tale da isolarsi e trascurare la persona che si ha accanto. Il partner-phubbing si può esercitare in qualunque momento, perché spesso fatto inconsapevolmente, ad esempio ad una cena romantica, la sera sul divano mentre si guarda insieme la tv, durante una conversazione o addirittura nei momenti intimi della coppia.
Lo smartphone come terzo incomodo
Il partner in questione, guarda continuamente il cellulare, senza dare attenzione alla persona che ha accanto, provocando nell’altro un senso di frustrazione , solitudine e abbandono .
La lettura di una notifica su un social o semplicemente scorrere le pagine del web, alla ricerca di informazioni più interessanti della conversazione a cui si partecipa, diventano azioni automatiche.
Quante volte vi è capitato di sedervi ad un tavolo di un ristorante e notare che la coppia accanto nemmeno si rivolge la parola , intenta a scorrere le dita sul telefono. Ebbene si lo smartphone , come terzo incomodo o addirittura come elemento meritevole di attenzione più del proprio partener.
Nella coppia chi subisce questo atteggiamento ne soffre, non per una questione di gelosia , ma per la sensazione forte di abbandono e non curanza, si logora nel sentirsi di troppo in una relazione a tre elementi.
Quando il legame viene compromesso
E’ statisticamente provato che il partner-phubbing può provocare la fine di una relazione, in quanto la mancanza di attenzione e condivisione spegne il rapporto ed è tale da allontanare la coppia e costringere il partener trascurato a ritrovare queste stesse attenzioni altrove.
La cosa più curiosa è che spesso queste attenzioni le cerca proprio sui social, creando così un circolo vizioso ricercando nelle attenzioni virtuali l’autostima persa nel rapporto con il partener. Non a caso quando una relazione finisce è proprio la presenza sui social a ridare le attenzioni perdute e far notare al mondo che si è nuovamente in pista .
A tavola con lo smartphone
Il phubbing in realtà non si manifesta solo nelle coppia , ma in diverse tipologie di relazioni,ad esempio tra amici e tra genitori e figli. In una serata in gruppo , capita sovente che qualcuno si perda a capo chino sullo smartphone assentandosi totalmente dalla conversazione.
Prima ci si isolava per andare a fumare una sigaretta fuori da un locale , oggi non c è bisogno neanche di alzarsi dal tavolo, è sufficiente prendere il telefono aprire il web e si è già in un’altra dimensione.
Cosa ben più grave è quando il phubbing prende il sopravvento in una famiglia .
Figli adolescenti e genitori intenti a spulciare le notifiche del proprio cellulare , senza condividere il momento, senza comunicare tra loro , isolandosi in compagnia , un paradosso ormai alla portata di molti .
Si perde il gusto di raccontarsi , si perde quello su cui si fonda la famiglia stessa e cioè il dialogo .
La vita social come gratificazione di se e stand by della comunicazione
La relazione con i social crea un senso di gratificazione molto forte. Genera una risposta immediata verso il mondo esterno, a cui si associa un valore ben più potente del partner che si ha accanto. Il like di uno sconosciuto , un commento in bacheca ,l’arrivo di un follower gratifica il proprio ego , in quanto soddisfa uno dei bisogni più importanti dell’essere umano e cioè il senso di accettazione. La volontà ferma di aver postato qualcosa che aggiunge consensi. Allo stesso tempo la comunicazione social richiede meno impegno e soprattutto è al bisogno.
Non siamo tenuti a mantenere sempre alta l’attenzione, ma possiamo rispondere ad una mail ,ad un messaggio whatsapp o ad una notifica quando ci va. Andiamo sullo smartphone quando abbiamo voglia di comunicare a differenza delle relazioni dirette , che invece hanno bisogno di tempistiche veloci e costanti. Se siamo in una conversazione di coppia non possiamo mettere in standby l’interlocutore, mentre sui social si, in quanto siamo noi che decidiamo il grado di attenzione da dedicare .
Come evitare il partner-phubbing
Per evitare che il Partner-Phubbing si impossessi delle vostre relazioni ,ci sono alcuni accorgimenti che si possono seguire. Per prima cosa non avere sempre lo smartphone a portata di mano , decidere per esempio di spegnerlo o lasciarlo in borsa o addirittura a casa se non è necessario. Pensiamo a chi ne ha due, quello da lavoro e quello personale , se non si è in orario lavorativo, lasciamone uno a casa almeno eviteremo mail o telefonate non pertinenti .
Un altro suggerimento è quello di scaricare delle App che misurano i minuti e le ore in cui siamo connessi al cellulare. Queste App sono in grado di definire anche i tempi medi per attività, divisi per tipologia di social , cosi da capire qual è quello che attira maggiormente la nostra attenzione , in modo da poterlo addirittura disattivare per un periodo.
Abbassare la suoneria del telefono, infine, elimina il senso di frustrazione di dover subito rispondere alle notifiche .Ultimo suggerimento , appassionatevi alle relazioni umane, cercate di vivervi il momento e valorizzate il tempo che trascorrete con le persone che vi sono accanto .
Considerate questo tempo come un regalo prezioso, forse vi costerà fatica e vi richiederà più impegno, ma il beneficio sarà ben più gratificante di un like di uno sconosciuto o di un follower in più.