Ricordando le sue conclusioni del giugno 2011 e giugno 2013 e la discussione del Consiglio Affari esteri di gennaio 2015 che ha approvato il Piano d’azione Clima Diplomazia, il Consiglio Europeo ha adottato queste conclusioni:
2. I cambiamenti climatici, come sottolineato dalle ultime scoperte scientifiche da parte del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC), è una sfida globale decisiva che, se non gestita con urgenza, metterà a rischio non solo l’ambiente ma anche la prosperità economica mondiale, la povertà riduzione, lo sviluppo sostenibile e, più in generale, la pace, la stabilità e la sicurezza. Una transizione mondiale verso una cassetta di sicurezza, percorso sostenibile e resiliente sviluppo a basse emissioni di carbonio clima è un presupposto per un futuro sicuro e stabile.
3. Affrontare le minacce-moltiplicazione del rischio di cambiamenti climatici, tra cui potenziali conflitti e instabilità, relativi a un accesso affidabile a cibo, acqua ed energia, richiede iniziative di politica estera e di risposte efficaci a livello globale ed europeo. Il Consiglio si è impegnato ad affrontare la dimensione della sicurezza dei cambiamenti climatici, anche attraverso la costruzione di sua componente diplomazia del clima, come parte integrante della sua politica estera, e accoglie con favore la pubblicazione del rapporto del G7 “un nuovo clima per la Pace“, come commissionato nell’ambito del G7 Presidenza britannica e compiuto sotto la presidenza tedesca del G7, così come il dibattito in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 30 giugno avviato dalla Spagna sul ruolo dei cambiamenti climatici come un moltiplicatore di minaccia per la sicurezza globale. In questo contesto il Consiglio auspica un aggiornamento del Rapporto 2009 Segretario Generale “Il cambiamento climatico e le sue possibili implicazioni di sicurezza“.