Non avevamo ancora smaltito le ultime dichiarazioni di papa Francesco sugli omosessuali che arriva dal balcone più osservato del mondo un’altra notizia che lascia pensare. Il 28 novembre la chiesa avrà 13 nuovi porporati. Le nomine dei nuovi cardinali da parte di un papa, e quindi anche di Francesco, raccontano quale volto il pontefice dà alla chiesa dei suoi tempi e quali scenari apre per la sua successione.
Le nomine dei nuovi cardinali fatte da papa Francesco
Dei 13 cardinali prescelti 6 sono italiani. Di questi sei, tre hanno meno di ottant’anni, quindi parteciperanno al prossimo conclave. Gli altri 7 vengono dai diversi angoli del mondo. Vediamo insieme:
- Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi;
- Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi;
- Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi;
- Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino;
- Celestino Aós Braco, arcivescovo di Santiago;
- Cornelius Sim, vicario Apostolico di Brunei;
- Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington;
- Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali (Ruanda);
- Jose F. Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine).
A questi, che avranno diritto di voto, bisogna aggiungere quelli che non parteciperanno al conclave per superati limiti d’età:
- Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia
- il nunzio apostolico Silvano M. Tomasi;
- Enrico Feroci, parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva
- Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo Emerito di San Cristobal de las Casas (Messico).
Una chiesa cosmopolita
Cosa ci dicono queste nomine? Prima di tutto che papa Bergoglio sta rivoluzionando le alte gerarchie della Chiesa soppiantando i vecchi criteri “da casta” con altri che fanno riferimento all’impegno personale dei singoli nell’esercizio della loro fede. In secondo luogo, leggendo chi sono i nuovi cardinali, si percepisce quanto che la Chiesa abbia bisogno della linfa vitale che viene da “molto molto lontano”. Della sensibilità di persone come il vescovo di Kigali Kambanda, ruandese, che ha avuto l’intera famiglia sterminata nella guerra del 1994 (gli resta solo un fratello). Ha bisogno del coraggio Wilton D. Gregory, vescovo di Washington, che ha aspramente criticato Trump in occasione della sua visita al santuario di Giovanni Paolo II, gesto in totale contrasto con le repressioni attuate nei confronti del movimento Black lives matter. Per la cronaca è il primo cardinale afroamericano.
Bergoglio e i vescovi
Dopo gli scandali sulla pedofilia, che hanno travolto la Chiesa degli Stati Uniti e dell’America Latina, e quelli finanziari che coinvolgono prelati di casa nostra, papa Bergoglio si è prodigato in un’azione di pulizia radicale costringendo alle dimissioni i soggetti coinvolti e facendo salire nelle alte schiere sacerdoti di origine missionaria, conventuale, provenienti da ogni parte del mondo. Gli ultimi che diventano primi.
Immagine di copertina foto di giampieropilia da Pixabay