In occasione dell’udienza del mercoledì, Papa Bergoglio ha ricevuto, lo scorso 13 ottobre, i partecipanti al Congresso promosso dalla Società Italiana di Farmaceutica Ospedaliera. Un evento che ha dato l’occasione al Pontefice di esprimere il suo pensiero su quello che è un argomento molto delicato per l’intera società come l’aborto. L’aborto è un omicidio, ha sostenuto il Papa, e bisogna dare il giusto spazio agli obiettori di coscienza. Dopo anni di lotte femministe da un lato e spinte conservatrici dall’altro, l’aborto è ancora una questione irrisolta, luogo di scontro politico, e a pagarne le conseguenze è sempre la salute delle donne.
Aborto un omicidio, il ruolo degli obiettori: le parole del papa
La posizione del papa è molto chiara quanto “prevedibile”. Per quanto possa abbracciare tesi progressiste, papa Francesco ha portato avanti, con le sue parole, quella che è la posizione della Chiesa da sempre. Ha equiparato l’aborto all’omicidio e definito complice chiunque lo favorisca. La parola aborto non fa rima con la parola diritto quanto piuttosto sostiene la logica dello scarto. La libertà di coscienza, quindi, deve poter avere il giusto spazio nei consultori e nelle strutture ospedaliere. In altre parole non bisogna ostacolare o addirittura eliminare la possibilità di azione dei medici obiettori di coscienza.
Le leggi sull’aborto in Europa…
Se il Vaticano porta avanti in modo irrevocabile la sua linea di sempre, nel mondo le leggi sull’aborto infiammano il dibattito politico e sociale. L’ultimo Stato ad approvare una legge sull’aborto è San Marino, il mese scorso, attraverso un referendum che è passato col 77, 3% dei voti. In altri Paesi del mondo, dove l’aborto è già legale, le leggi che lo prevedono stanno subendo un duro attacco. Esempio lampante è la Polonia che, con la sua legge di gennaio 2021, ha reso illegale l’aborto anche in caso di malformazioni del feto. Si può abortire solo nel caso in cui la donna incinta sia stata violentata o vittima di un incesto o se ci sia un rischio per la sua salute.
… nel mondo
Leggi restrittive, alcune nella realtà dei fatti impediscono l’aborto, sono state emanate anche in alcuni Stati americani come Arkansas e Texas. Nel primo Stato l’aborto è vietato anche in caso di malformazione del feto, nel secondo è possibile abortire solo prima che si rilevi l’attività cardiaca del feto, nella pratica è possibile abortire nel periodo in cui la donna non è a conoscenza di essere incinta. Nel suo discorso ai Farmacisti ospedalieri, papa Francesco ha sottolineato come sia un dovere delle strutture sanitarie stare accanto alle donne e aiutarle a trovare soluzioni alternative all’aborto. Pur nella rigidità della sua posizione, papa Francesco ha toccato un punto fondamentale: le donne. Chi ascolta le donne nel momento in cui hanno più bisogno? A chi si possono rivolgere le donne per avere un confronto sereno? Chi ha veramente a cuore la loro salute e quella dei loro figli? Nessuna delle leggi anti abortiste che stiamo vedendo risponde a queste domande. Paradossalmente leggi che dovrebbero tutelare la vita diventano strumenti per esercitare un potere su di essa.
In copertina foto di Reynaldo Amadeu Dal Lin Junior Juba da Pixabay