La casa di Bice
Palazzo Piacentini è sede della Pinacoteca del Mare, parte integrante del polo museale dedicato al mare e allestito mercato ittico dal Comune. Un percorso museale di grande pregio, tappa obbligata per i turisti che hanno deciso di passare le proprie vacanze in questo luogo meraviglioso. Palazzo Piacentini si trova nella parte “alta” del paese, dove un tempo si concentrava l’antico nucleo urbano, e che oggi rappresenta uno splendido percorso alternativo alla classica via dello shopping poco distante.
Una breve salita costellata di alberi in fiore conduce il visitatore fino al Palazzo per una visita ricca di sorprese. Gioiellino del Palazzo è lo studio della poetessa Beatrice Rinaldi-Piacentini, detta Bice (San Benedetto del Tronto 1856 – San Benedetto del Tronto 1942), una figura di spicco nel panorama culturale italiano, nota innanzitutto per i sonetti in vernacolo sanbenedettese. Le sue opere sono caratterizzate da, poesie, opere teatrali, sonetti e racconti che narrano, in stampo verista, la vita quotidiana del borgo marinaro e delle sue donne. Lo studio, inaugurato nel 2002, comprende mobili d’epoca, preziosissimi libri, fotografie di famiglia e ritratti. Per gli amanti dei libri, la biblioteca dello “studio di Bice” è una gioia per gli occhi e per l’anima. Il patrimonio libresco, donato al Comune dal nipote di Giuseppe Piacentini, figlio della poetessa scomparso nel 1935 all’età di 54 anni, comprende anche testi in francese, spagnolo e italiano, raccolte di romanzi, tragedie e commedie datate tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900.
Prima di arrivare allo “studio di Bice” però, merita una sosta l’archivio storico comunale. Qui sono conservati due documenti antichissimi: il “Catasto della Comunità di San Benedetto del Tronto” del 1652 e il primo registro della serie dei Consigli (1696-1710), perduto durante la Seconda guerra mondiale e ritrovato per caso nel 1955 da un muratore tra i detriti.
La pinacoteca di Palazzo Piacentini
Un’ampia sezione del percorso espositivo del Palazzo è dedicata a quadri, fotografie d’epoca e disegni realizzati da tre grandi protagonisti del panorama artistico italiano. Questi artisti rimasero folgorati dalle bellezze e dall’atmosfera del paese a cui dedicarono il loro tempo e la loro arte. Parliamo dell’artista svizzero Alfred Châtelain, di Adolfo de Carolis, delpittore Angelo Landi e dell’artista moderno Armando Marchegiani. Tali artisti testimoniano con la loro arte e poetica il profondo legame che li univa alla terra e alla popolazione locale. La vita marinara, l’operosità della sua gente, gli usi e i costumi locali erano diventati per loro oggetto di studio e grande fonte di ispirazione.
Assolute protagoniste delle opere esposte sono le vele colorate delle barche che squarciano i colori vividi del mare e del cielo, e che sembrano osservare dal mare il lavoro duro a terra degli uomini e delle donne sanbenedettesi.
La pinacoteca
Tutte le opere esposte sono bellissime e sarebbe troppo lungo e poco utile elencarle tutte, ma certamente, all’occhio attento del visitatore, non sfuggiranno le splendide xilografie di Adolfo de Carolis che ricordiamo per aver ornato i libri di D’Annunzio e di Pascoli. Così come non si potranno non notare le eccentriche “vele a farfalla” di Alfred Châtelain e gli schizzi dei “Marinai” di Armando Marchegiani. Infine, se è sfuggito all’entrata, vale la pena ripercorrere a ritroso il percorso. Qui è possibile ammirare uno dei dipinti più suggestivi della mostra: l“Attesa” di Angelo Landi. L’artista trasmette magnificamente il momento angosciante dell’attesa di alcune donne a terra che, investite da una forte raffica di vento che ne scompiglia le vesti colorate e i fazzoletti in testa, attendono con preoccupazione il rientro delle barche dei mariti.
Inoltre, per coloro che a San Benedetto del Tronto hanno passeggiato per il paese alla ricerca delle opere di Giuseppe Veneziano sui cartelloni pubblicitari, ricordiamo che a Palazzo Piacentini è possibile vedere La Madonna della Sanificazione (2020) che fa parte della mostra a cielo aperto Giuseppe Veneziano versus Raffaello Sanzio.
Una parte interessantissima della mostra infine è rappresentata dalle Vele ritrovate. Sono foto scattate da Adolfo de Carolis e datate tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Si tratta di un album di 54 fotografie che offre al visitatore un insolito spaccato di vita privata e marinara sanbenedettese.
Il seminterrato di Palazzo Piacentini
Le sorprese che offre Palazzo Piacentini però, non finiscono qui. Il seminterrato è un vero tesoro. A parte la “sala della poesia” dove si svolgono incontri culturali, il seminterrato conserva un cunicolo di grande interesse storico e culturale. Si tratta di una galleria datata I sec. d.C che probabilmente in origine era collegata all’intera rete di cunicoli che passa sotto il paese alto.
Una volta a botte realizzata in opera a sacco è percorribile per circa 30 metri. Sulle pareti è visibile una fila di colli di anfore poste a mo’ di decoro per tutta la lunghezza del cunicolo su entrambe le pareti. Un fatto di assoluta eccezionalità. Tale caratteristica, unitamente al ritrovamento dei resti di una villa romana poco distante, hanno segnato un momento di grande importanza per la storia del paese. I ritrovamenti infatti hanno aggiunto nuovi tasselli alla storia di san Benedetto del Tronto che, chissà, potrebbe anche essere soggetta a riscrittura…