Paestum scavi archeologici: riaprono i depositi del Museo. Dopo due anni di fermo causa Covid, dal 18 giugno i visitatori potranno nuovamente accedere all’area per un’esperienza unica nel suo genere. Quelli del Museo di Paestum, infatti, sono i primi depositi a essere diventati parte permanente di un percorso museale. Grazie a loro è possibile capire l’immensa e affascinante macchina museale.
Scavi archeologici di Paestum: riaprono i depositi del Museo
A Paestum visitare l’area archeologica non significa solo passeggiare per il Parco e ammirare i reperti ospitati all’interno del Museo. Nel 2018, infatti, l’allora direttore del Museo di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, ebbe un’idea rivoluzionaria: aprire al pubblico i depositi. Quella parte della struttura, cioè, dove le opere (in questo caso i reperti archeologici) arrivano dopo essere stati rinvenuti e prima di ricevere quei trattamenti che permetteranno loro di essere esposti al pubblico. Parliamo, nel caso del Museo di Paestum, di un’area grande 1400mq e che ospita un milione di reperti. Cifre a parte, però, il concetto che ispirò il progetto è un’altra. Mostrare ai visitatori il percorso che le opere di un museo seguono prima di arrivare nelle sale partendo dai reperti per quello che sono al loro ritrovamento, senza alcun ritocco. L’itinerario di visita, dunque, rappresenta il dietro le quinte dell’attività archeologica e museale che vede coinvolte diverse figure professionali, dall’archeologo e il catalogatore, al restauratore e il personale di vigilanza. L’idea di Zuchtriegel si trasformò in un progetto che prese il via alla fine del 2018 e portato avanti in tutto il 2019. Poi lo stop imposto dalla pandemia e oggi, dopo due anni, la nuova apertura.
Paestum area archeologica ricca di storia
Risalente orientativamente alla preistorica età del bronzo, Poseidonia iniziò a svilupparsi in epoca greca, verso la fine del VII secolo a.C. grazie a una colonia proveniente da Sibari che volle espandere la sua area di interesse commerciale. Due secoli dopo, con la caduta di Sibari e il declino dell’influenza etrusca, Poseidonia vide il suo massimo splendore. Fu in quell’epoca che assunse il volto arrivato fino a noi oggi. Risalgono a quei tempi, infatti, tra gli altri, la Basilica, il tempio di Cerere e quello dedicato a Nettuno. La prosperità di Poseidonia continuò anche quando subentrarono i lucani, provenienti dall’entroterra.
Da Poseidonia a Paestum
Il nome Paestum lo dobbiamo alla dominazione romana che sopraggiunse nel 273 a.C. A questo periodo dobbiamo anche un certo restyling della cittadina che vide sorgere, tra gli altri, il Tempio della Pace, il Comizio, il Macellum, le terme e residenze private molto lussuose mentre al posto della vecchia agorà, nella parte meridionale, trovò posto il nuovo Foro. La sua prosperità durò a lungo grazie all’intersezione con diverse direttrici commerciali sulla costa e nell’entroterra.
In copertina foto di Valter Cirillo da Pixabay