Pace: l’ Italia, secondo le stime del Governo dovrebbe avere un’autonomia energetica fino a tardo Ottobre. Questo significa che in linea di massima, non sono necessari provvedimenti radicali entro tale data. In previsione delle potenziali difficoltà erano stati riempiti i serbatoi e le riserve energetiche.
Questo però non significa che non possono essere prese dei provvedimenti ulteriori nei mesi estivi per regolamentare il consumo energetico, limitando e cercando di evitare sprechi eccessivi di una risorsa che al momento è quanto meno importante.
La frase conclusiva dell’intervento del premier Draghi, facente riferimento alla scelta tra Condizionatori e Pace, infatti potrebbe suggerire come dei provvedimenti potrebbero essere necessari per aumentare il più possibile l’indipendenza dal gas russo o da altri paesi fornitori (che ovviamente stanno vendendo il gas a prezzi aumentati).
Scenari possibili: blocchi energia?
Nel caso di razionamenti dell’energia le prime cose ad essere colpite non sarebbero ovviamente i consumatori domestici.
E’ stata già introdotta una stretta sui termosifoni e condizionatori nelle pubbliche amministrazioni in cui dal primo maggio 2022 al marzo dell’anno prossimo, negli uffici pubblici la temperatura non può essere superiore ai 19 gradi d’inverno e meno di 27 gradi durante il periodo estivo.
Un’altra possibile stretta potrebbe essere individuata nell’illuminazione pubblica, già applicata da alcuni sindaci con regolamento municipale, ma potrebbe riguardare più su larga scala il nostro paese.
Insieme a ciò, un altro bersaglio dei tagli diventerebbe necessariamente il condizionatore e in generale la climatizzazione estiva. Questa infatti è causa di una grande percentuale del consumo elettrico durante i mesi più caldi, soprattutto in uffici e ambienti pubblici.
Pace: ma quanto costerebbe un condizionatore con i prezzi attuali di energia?
Un condizionatore in casa con i prezzi attuali dell’energia potrebbe apparire persino come un lusso! Mentre infatti negli anni scorsi nei mesi estivi copriva circa un 10% della bolletta elettrica, quest’anno potrebbe considerarsi un vero e proprio lusso che, al netto di blocchi di legge che ne impediscono l’utilizzo, potrebbe essere anche tenuto spento per scelta di alcuni per risparmiare in bolletta.
Il consumo di un condizionatore dipende ovviamente dalla classe energetica di questo che solitamente va dalla F per i meno efficienti alla AA. Utilizzando il prezzo dell’energia elettrica di riferimento dell’Autorità di Regolamentazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) di 0,3102 €/kWh.
Classe energetica | Consumo Min | Consumo Max | Costo Min | Costo Max |
A e AA | 734 kWh | 890 kWh | € 228 | € 276 |
B | 891 kWh | 950 kWh | € 276 | € 295 |
C | 950 kWh | 1018 kWh | € 295 | € 316 |
D | 1018 kWh | 1096 kWh | € 316 | € 340 |
E | 1096 kWh | 1188 kWh | € 340 | € 369 |
F | 1188 kWh | 1295 kWh | € 369 | € 402 |
I prezzi potrebbero andare quindi dai 400 ai circa 220 euro per ogni condiizonatore all’anno. Questo va poi comparato al numero di condizionatori a disposizione per ogni singolo ufficio o appartamento, tenendo conto che il rincaro colpisce e colpirà anche tutti gli altri dispositivi.
La scelta di tenerli spenti potrebbe quindi essere più legato al prezzo in sè per molti italiani.
Condizionatore o Ventilatore, quale è meglio?
L’alternativa al condizionatore risiede nel ventilatore, un dispositivo meno in grado di raffreddare, ma consuma veramente meno rispetto al condizionatore?
La risposta è Sì e non di poco!
A parità di ore di utilizzo intatti il ventilatore consuma addirittura 15 volte in meno rispetto a un tradizionale condizionatore. Quest’ultimo infatti come abbiamo visto nella tabella precedente, anche dei casi di maggiore efficienza energetica, richiede consuma almeno 700kWh, mentre un ventilatore appena 50kWh!
Nel caso quindi il secondo potrebbe essere il mezzo preferito dagli italiani di questa estate per abbassare i consumi!