Ottobre mese della prevenzione del tumore al seno. Conosciuto anche come il “mese rosa”, questo momento dell’anno è un’importante occasione per riportare sotto i riflettori la salute della donna grazie a campagne di sensibilizzazione e l’opportunità di accedere a visite gratuite su tutto il territorio nazionale. Il tema del tumore al seno ci consegna una notizia buona e una cattiva. Se, infatti, resta la neoplasia più diagnosticata alle donne, con circa 60.000 casi diagnosticati ogni anno (iniziamo dalla cattiva notizia), il tasso di guarigione nel corso degli anni è migliorato sensibilmente superando, in certi casi, il 90%.
Con il tumore al seno il mantra è “arrivare in tempo”. Da qui l’importanza dello screening annuale che permette di ottenere una diagnosi precoce e di intervenire tempestivamente. Non meno rilevante è l’adozione di uno stile di vita sano, che escluda il consumo di fumo e alcool e che comprenda invece un’alimentazione equilibrata e adeguata. Raccomandazioni, queste, ormai note ma che non smetteremo mai di ribadire considerato il diffondersi di un dato molto preoccupante. L’età di comparsa dei tumori, che prima si attestava al di sopra dei cinquant’anni, si è abbassata al di sotto dei quaranta.
Tumore al seno: ottobre mese della prevenzione
Le tempistiche del Servizio Sanitario Nazionale, come possiamo osservare, non riescono sempre a soddisfare le esigenze delle donne, ma sono proprio le donne stesse che hanno la capacità di fare molto per la propria salute. Il primo passo fondamentale consiste nel prendersi cura del proprio corpo, riducendo al minimo i fattori di rischio. Il secondo passo è prestare attenzione a quei piccoli segnali che, se non ignorati, possono fare una grande differenza. Ma quali sono esattamente i fattori di rischio per il tumore al seno? E quali segnali devono risuonare come veri e propri campanelli d’allarme? Queste domande le abbiamo rivolte al dottor Raffaele Tortoriello, esperto senologo chirurgo e oncologo, nell’intervista che segue. Buon ascolto!
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