Cosa vuol dire prevenire una malattia? Per gli antichi significava prediligere il consumo di cibi cotti a quelli crudi. A partire dal Medioevo la prevenzione si è concretizzata con il miglioramento delle condizioni igieniche delle città. Nell’Ottocento, con l’avanzare del progresso scientifico e medico, prevenzione ha fatto rima con vaccini grazie ai quali sono state debellate malattie quali, per esempio, il tetano, la difterite, il vaiolo e la poliomelite. In tempi come quelli di oggi che mettono a disposizione cure di ogni tipo e in cui godiamo di altissimi livelli di qualità della vita, il concetto di prevenzione è legato a doppio nodo con l’adozione di sane abitudini. Per dirla in breve, per la prevenzione di una malattia come l’osteoporosi ha un’importanza primaria lo stile di vita. Alimentazione sana, niente fumo, integrazione ad hoc e attività fisica possono aiutare tutti noi a rallentare gli effetti dell’osteoporosi così come ci spiega la dottoressa Patrizia D’Amelio ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino.
Dottoressa D’Amelio, iniziamo col chiarire un concetto base: l’osteoporosi è una malattia di genere o riguarda sia uomini che donne?
L’osteoporosi colpisce prevalentemente le donne, tuttavia gli uomini non ne sono immuni, possono infatti essere affetti da osteoporosi sia primaria, cioè non dovuta a cause extra-scheletriche, sia secondaria, cioè dovuta a malattie che hanno un impatto negativo sullo scheletro
Quali rischi comporta?
Il rischio legato all’osteoporosi è di avere una frattura da fragilità, ovverosia una frattura che avviene anche in assenza di trauma efficiente. Le fratture osteoporotiche maggiori sono la frattura di polso, la frattura di vertebra e la frattura del femore
L’osteoporosi è essenzialmente legata all’invecchiamento. E’ possibile in qualche modo prevenirla o rallentarne il decorso?
L’osteoporosi è associata all’invecchiamento, per prevenirla l’ideale è, in primo luogo, raggiungere un buon picco di massa ossea ed in seguito rallentare la perdita di massa ossea. Le misure preventive prevedono un’azione sullo stile di vita con un’alimentazione adeguata non carente in calcio e proteine, un’attività fisica costante ed adeguata e la limitazione delle sostanze che hanno un impatto negativo sullo scheletro come il fumo, l’alcool ed alcuni farmaci.
Quale ruolo giocano in questo contesto gli integratori?
Gli integratori alimentari per cui abbiamo evidenza di efficacia nella protezione dalla perdita di massa ossea sono gli integratori a base di dosi corrette di calcio e vitamina D nella sua forma non idrossilata. Alcuni studi suggeriscono un ruolo anche per altre vitamine come la vitamina K, tuttavia le evidenze ad oggi presenti in letteratura non sono sufficienti per indicarne l’uso in terapia.
Secondo di dati diffusi dal Ministero della Salute, l’osteoporosi interessa circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Il tasso di mortalità per frattura del femore ammonta al 5% nel periodo immediatamente successivo e oscilla tra il 15 e il 25% nell’arco di un anno. Il 30-40% dei soggetti interessati dalla frattura tornano alle condizioni precedenti, mentre il 20% non riesce più a camminare autonomamente.