All’ospedale Curteri di Mercato San Severino, in provincia di Salerno, sono stati chiusi lo scorso mese di dicembre i reparti di Ginecologia e Ostetricia.
Il consigliere regionale del Gruppo M5S, Michele Cammarano, accompagnato da un gruppo di attivisti locali ha incontrato il comitato costituitosi per la salvaguardia del presidio ospedaliero in tutti suoi reparti. La struttura accoglie un bacino di utenza notevole, alla popolazione residente nel comprensorio si aggiungono gli utenti che frequentano il vicino Ateneo, il campus di Fisciano.
Secondo quanto riferiscono i rappresentanti dei Comitati, non ci sono le ragioni per la chiusura dei reparti. Soprattutto per quanto riguarda l’Ostetricia, il punto nascite garantiva il numero minimo richiesto, 500 parti annui, previsto dalla normativa di riordino del sistema sanitario. Un reparto all’avanguardia, nel quale da oltre un decennio, era possibile effettuare il parto in acqua.
“La razionalizzazione della spesa sanitaria non può andare a discapito dell’efficienza di un presidio ospedaliero come è quello di Mercato San Severino – sottolinea Cammarano – le scelte gestionali anche se giustificate da leggi e direttive non posso e non devono mettere a rischio l’erogazione agli utenti dei servizi sanitari”.
Il Gruppo del M5S e i rappresentanti del Comitato hanno deciso di sollecitare i sindaci dell’Ambito sanitario nel quale ricade l’ospedale per presentare un ricorso al Tar che possa ripristinare la situazione, come già avvenuto per il nosocomio di Cava de’ Tirreni.