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Al Cimitero Acattolico di Roma, un giovane artista contempla rapito la tomba di Keats, la ispeziona, si emoziona, resta in meditazione e poi scrive…
L’immagine di Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900) che si inginocchia con devozione sul manto erboso che accoglie la tomba di John Keats, è emblematica. Wilde considerava Keats il più grande poeta del secolo. Devoto al culto della Bellezza, Oscar Wilde non poteva esimersi dall’omaggiare l’uomo che di quel culto ne aveva fatto la propria ragione di vita.
All’età di 22 anni (nel 1877), durante il periodo universitario e secondo le mode del tempo, Oscar Wilde intraprese alcuni viaggi in Europa che lo condussero fino in Italia. Una sosta a Roma, gli permise di visitare la tomba di John Keats al Cimitero Acattolico; quell’incontro tra anime affini, ebbe un profondo impatto emozionale sul giovane poeta.
Le sensazioni che scaturirono da quella visita furono quasi mistiche. Il profondo rispetto per l’opera e la poesia di Keats, le impressioni suscitate dalla vista della tomba, lo indussero a dare immediato sfogo alla sua creatività artistica; nacque così il sonetto «La Tomba di Keats» (The Grave of Keats).
Un senso profondo di trasporto e di forte commozione pervade ogni verso. Oscar Wilde ripensa alla morte prematura di una giovane promessa, strappata alla vita troppo presto.
Contempla la sua tomba e si rammarica: non c’è neanche un albero a proteggerla, a farle ombra. Sembra quasi che Oscar Wilde si sdegni difronte all’indifferenza del mondo nei confronti di quella creatura così tenera e fragile e al contempo sublime.
Spetta quindi a lui il compito di rendere viva la memoria del poeta: piangerà affinché il ricordo non svanisca, e scriverà la sua poesia affinché il mondo non dimentichi.
La tomba di Keats Affrancato dall’ingiustizia e dalla sua sofferenza, |
*Oscar Wilde richiama la storia di Lisabetta da Messina, la protagonista della quinta novella della quarta giornata del Decameron di Boccaccio. La novella narra la storia di Lisabetta che si innamora di Lorenzo, un giovane di modeste origini. La relazione però non è tollerata dai tre della giovane donna che catturano Lorenzo con l’inganno lo uccidono. Una notte il giovane appare in sogno a Lisabetta, le racconta l’omicidio e le rivela il luogo dove hanno sepolto il suo corpo . Lisabetta si reca sul posto e scopre con dolore l’orribile verità. Non potendogli offrire una degna sepoltura su cui piangere, decide di tagliargli la testa e di nasconderla in un vaso che poi ricoprirà di basilico. Ogni giorno Lisabetta piange e si dispera, bagnando con le lacrime la sua pianta di basilico… |
Ma quel sonetto non poteva essere ingabbiato tra le pagine di un taccuino o relegato tra un cumulo di fogli volanti. Un abile scrittore dallo spirito appassionato e dall’intelletto vivace come quello di Oscar Wilde non tardò a condividere con il mondo la sua mistica esperienza. E lo fece attraverso i racconti di viaggio, inserendo nel Resoconto del suo soggiorno romano la poesia che aveva scritto in onore di Keats.
Nel luglio del 1877 il sonetto apparve sulla rivistaThe Irish Monthly, rivisitata nei riferimenti al mondo classico, e impreziosita di rimandi alla natura. Oscar Wilde ne cambierà il titolo e in stampa verrà presentato con «O, giovane degno di pietà (Heu Miserande puer)» [1].
Il nostro racconto alla riscoperta di John Keats continua, e in compagnia di Oscar Wilde faremo la conoscenza di .. .
FONTI:
– Keats-Shelly Memorial Association, 2007, Il Labirinto
– http://www.oscarwildeinamerica.org/features/wilde-keats-letter.html
– http://www.oilproject.org/lezione/decameron-lisabetta-da-messina-analisi-4609.html