L’orientalismo in pittura è un movimento artistico del XIX secolo che rappresentava paesaggi, scene di vita e luoghi dell’Oriente, in particolare del mondo arabo e del Medio Oriente. Opere che spesso rappresentavano stereotipi e fantasie esotiche e romanticizzate, piuttosto che una rappresentazione accurata e realistica della cultura e della vita orientali. L’orientalismo in pittura è stato influenzato anche dalla colonizzazione europea del mondo arabo e del Medio Oriente, in quanto gli artisti europei spesso viaggiavano in queste regioni e creavano opere che riflettevano il loro punto di vista coloniale.
Com’è nato l’orientalismo?
L’orientalismo è nato nel XIX secolo come un’ideologia culturale che esalta il mondo orientale, la sua storia, la sua cultura e la sua religione rispetto al mondo occidentale, che veniva visto come arrogante e materialista. Questa ideologia è stata in parte una reazione alla colonizzazione europea dell’Asia e dell’Africa. La colonizzazione ha avuto la sua importanza ma anche i suoi lati oscuri. Ha comportato l’acquisizione di conoscenze sulle culture dell’Oriente. Ha portato anche l’espulsione delle culture indigene, la distruzione del patrimonio culturale e la creazione di una gerarchia razziale tra Occidente e Oriente.
Molte influenze culturali hanno contribuito alla nascita dell’orientalismo. Innanzitutto l’Islam e l’arabo, la scoperta di antiche civiltà asiatiche come la Cina e l’India, e l’interesse per il misticismo e la spiritualità dell’Oriente. L’orientalismo è stato sostenuto anche da discipline come la storia, l’arte e la letteratura, che hanno cercato di indagare e interpretare il mondo orientale e le sue culture.
Potremmo dire che l’orientalismo è nato come risposta alla colonizzazione europea dell’Asia e dell’Africa, come forma di reazione culturale al dominio dell’Occidente. Tuttavia, sebbene abbia avuto un impatto significativo sulla cultura occidentale, l’orientalismo ha anche portato a forme di discriminazione e di stereotipizzazione culturale dell’Oriente, che vengono ancora oggi combattuti.
Quali pittori hanno abbracciato l’orientalismo?
I quadri ispirati all’orientalismo rappresentavano il fascino dell’Oriente e dei paesi esotici. Spesso ritraevano scene di vita quotidiana, paesaggi, figure umane e animali, ambientati in luoghi lontani e sconosciuti. Questi dipinti erano influenzati dall’immaginario collettivo europeo dell’epoca. Si idealizzava, infatti, l’Oriente come un mondo misterioso, intrigante e affascinante, ricco di colori, tessuti, materiali pregiati e profumi esotici. Molti artisti occidentali viaggiarono in Oriente per trovare ispirazione per le loro opere. Le loro rappresentazioni, però, spesso riflettevano gli stereotipi culturali e le concezioni occidentali dell’Oriente.
Tra i pittori occidentali che hanno abbracciato l’orientalismo troviamo Eugène Delacroix, Jean-Léon Gérôme, John Frederick Lewis, Edwin Lord Weeks, William Holman Hunt, Frederick Arthur Bridgman, Lawrence Alma-Tadema, Gustav Klimt, Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Émile Bernard e molti altri.
Come si esprime l’orientalismo in architettura?
L’orientalismo si espresse anche in architettura attraverso l’uso di elementi decorativi ispirati alle culture orientali. Gli elementi più ricorrenti furono ad esempio gli archi a ferro di cavallo, le piastrelle smaltate, i mosaici geometrici, le coperture a pagoda. I motivi delle decorazioni riprendevano flora e fauna, i rilievi in stucco e le porte intagliate. Questi elementi possono essere combinati con tecniche e stili architettonici occidentali per creare un’architettura ibrida che incorpora elementi orientali e occidentali. Questa pratica ha avuto inizio nel XIX secolo, quando l’interesse per il mondo orientale aumentò in Europa e negli Stati Uniti, e ha continuato a evolversi fino ai giorni nostri.