(Adnkronos) – L’Alto Commissariato Onu per i diritti umani afferma che i raid israeliani sul campo profughi di Jabalia nella Striscia di Gaza potrebbero essere un crimine di guerra. “Dato l’alto numero di vittime civili e l’ampiezza della distruzione dopo i raid aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, siamo seriamente preoccupati che questi attacchi sproporzionati siano crimini di guerra“, si legge in un post pubblicato su X dall’ufficio Onu per i diritti umani.
L’esercito israeliano non è in grado per ora di dire quanti civili siano morti nel raid contro il campo, ha affermato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, sottolineando che Hamas si nasconde deliberatamente dietro le infrastrutture civili. “Loro vogliono queste immagini di distruzione“, ha affermato. Secondo i palestinesi, il raid ha ucciso decine di civili, mentre Israele afferma che il raid era diretto ad uno dei comandanti di Hamas responsabili dell’attacco del 7 ottobre.
Hagari ha ripetuto l’appello alla popolazione civile di Gaza di sfollare verso sud, lungo corridoi sicuri creati dall’esercito a questo scopo. Nelle aree a sud previste per la popolazione civile vengono compiuti solo attacchi mirati contro capi di Hamas. Non si tratta di “una zona sicura“, ha detto Hagari, ma del “luogo più sicuro di ogni altro posto a Gaza“. Oggi, inoltre, il campo è stato colpito da un nuovo raid, secondo quanto denunciano fonti palestinesi sui social. A Jabalia, tra ieri e oggi, sarebbero morti anche 7 ostaggi catturati da Hamas nell’attacco del 7 ottobre: questa, almeno, la versione delle brigate al Qassam, ala militare di Hamas. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)