Prorogata fino al 27 giungo la mostra ONE TWO FIVE – Steven Holl, presso la Galleria Jannone di Milano – inaugurata il 18 aprile – per celebrare il ritorno ufficiale del grande architetto Steven Holl in Italia, dopo una personale presso la Galleria AAM a Roma nel 1981. Una mostra dedicata alla sua identità progettuale e al suo tratto distintivo: l’acquerello.
Una trentina di opere: oltre agli acquerelli, arredi in edizione limitata (una sedia e dei tappeti) e una scultura, alcune delle quali chiaro rimando al forte legame che da sempre lega Steven Holl all’Italia. Fin da studente quando, grazie a una borsa di studio vinta dopo essersi laureato all’Università di Washington, prosegue gli studi a Roma. Era il 1970.
I disegni selezionati, strumento fondamentale per Steven Holl tanto nella presentazione di un concept quanto nel suo sviluppo, narrano sette progetti, alcuni non realizzati, tutti carichi di una poetica straordinaria ed espressione della metodologia unica di Steven Holl.
Il rapporto tra Steven Holl e l’Italia, è stato quindi segmentato e parallelo fino al 2015, anno in cui l’architetto ha ricevuto dal Politecnico di Milano la Laurea ad Honorem in architettura. In quell’occasione Steven Holl e Marco Sammicheli si conoscono e germoglia l’idea di “fare qualcosa insieme” in Italia. Ora quest’idea curata dallo stesso Sammicheli è diventata un appuntamento assolutamente imperdibile.
La presentazione presso la Galleria Jannone è la nota caratterizzante di un piccolo aneddoto: Steven Holl aveva già conosciuto Antonia Jannone, come visitatore, quarant’anni fa nello spazio di Corso Garibaldi. Si erano ripromessi di ritrovarsi un giorno.
Oggi sembra chiudersi un cerchio con ONE TWO FIVE, un titolo ricco di simbolismi. Un rimando alla figlia di Holl, che compiuti i due anni sta imparando a contare, gli studi formali di Michelangelo e Picasso che vengono ripresi dall’architetto nelle sue sculture. Ma 125 è anche il numero civico della Galleria in Corso Garibaldi a Milano.