Uno specialista di Detroit ha sottoposto a chemioterapia, presso sette ambulatori privati, almeno 550 persone non affette da tumore. Quasi due anni dopo il suo arresto, un oncologo americano è stato condannato a 45 anni di carcere per aver violato la fiducia di più di 550 pazienti e rastrellando 17 milioni dollari con diagnosi fraudolente.
Si chiama Farid Fata, ha 49 anni, origini libanesi, sposato, padre di tre figli, e passerà alla storia come l’oncologo condannato a 45 anni di prigione nella storia della medicina moderna poiché riconosciuto colpevole di 16 capi d’accus. Dalla frode sanitaria, alla cospirazione, alla richiesta di tangenti a hospice per l’invio di pazienti, passando per il riciclaggio di denaro.
Alla lettura di ogni capo d’accusa, Fata si è limitato a rispondere, a capo chino e indossando una divisa da galeotto, al posto del suo camice immacolato. Il ‘dottor Morte’, così è stato soprannominato, esercitava la sua professione di oncologo presso sette ambulatori privati della Michigan Hematology Oncology, nell’area metropolitana di Detroit.
Ma quello presentato alle persone da lui trattate inutilmente e alle rispettive famiglie è stato ovviamente ancora più salato. Le accuse rivolte a Fata riguardano 550 pazienti, ma nella sua lista di quegli anni ne figurano oltre 1200, molti dei quali presenti in aula alla lettura della sua sentenza, per chiedere spiegazioni su come un solo uomo abbia potuto fare una cosa simile e così a lungo senza complici.
La sua condotta è stata semplicemente scioccante poichè non si è limitato infatti a rubare denaro, ma ha torturato i pazienti, dicendo loro che avevano il cancro, senza che ciò fosse vero. Inoltre la verità che è emersa dal processo è che una parte considerevole dell’industria farmaceutica vive sul business del cancro.