Le sigarette elettroniche sono «indubbiamente dannose» e vanno regolamentate: lo afferma l’Organizzazione mondiale della Sanità che ha lanciato l’allarme e messo in guardia i fumatori che vi ricorrono per smettere di fumare. In un rapporto globale sul fumo, l’Oms ha spiegato che anche se il contenuto di nicotina è inferiore e si evitano il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo di pipa, sigari e sigarette, le «e-cig» pongono «rischi per la salute».
Non ci sono inoltre prove sufficienti per dimostrare che siano di aiuto per i fumatori che intendono smettere, anche perché «la maggior parte le usa in parallelo alle sigarette tradizionali». Inoltre «la disinformazione» delle compagnie di tabacco sulle «e-cig» viene definita una minaccia presente e reale. L’Oms ha comunque sollecitato un aumento dei servizi per chi intende smettere di fumare, osservando che ha la possibilità di accedervi «solo il 30% della popolazione mondiali».
Da quanto emerge dal rapporto, le case produttrici svilupperebbero infatti questi nuovi prodotti soltanto per espandere il proprio mercato utilizzando la strategia del «fa meno male» semplicemente come tecnica di marketing.
Al contrario, si legge nel Rapporto, le e-cig hanno il potenziale di minare gli sforzi per il controllo del consumo di tabacco. In particolare quella con nicotina “creano dipendenza e l’uso delle e-cig potrebbe spingere le persone, in particolare i giovani, ad intraprendere forme più dannose di consumo del tabacco”. “I Paesi dovrebbero considerare l’introduzione di misure per obbligare le aziende manifatturiere a rendere i prodotti non attrattivi per i giovani al fine di scoraggiarne l’utilizzo, come ad esempio confezioni bianche” mentre “tasse dovrebbero essere applicate a questi prodotti, in linea con gli standard nazionali”.