Nel mondo 1,25 milioni di persone muoiono ogni anno a causa degli incidenti stradali, la prima causa di morte tra 15 e 29 anni. A rivelarlo è il Rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ‘Health for the world’s adolescents’ sulla sicurezza.
La cifra è stabile negli ultimi anni nonostante il boom del numero di auto sulle strade del pianeta. Il 90% delle morti, si legge nel rapporto, avviene nei paesi a basso e medio reddito, dove circola però solo il 54% dei veicoli.
L’Europa ha il più basso numero di incidenti per abitante mentre l’Africa ha il più alto.
In Italia 5,2 morti ogni 100 mila abitanti, in Liberia 33,7. Il paese europeo meglio piazzato è la Svezia (2,4 decessi), seguito da Svizzera, Olanda (3,4) e Spagna (3,7).
In Cina i morti per incidenti ogni 100 mila abitanti sono 18,8, negli USA 10,6. Tra le categorie più a rischio ci sono i motociclisti, tra cui si verifica il 23% delle morti, seguiti dai pedoni (22%), mentre il tasso tra i ciclisti è del 4%.
Tre incidenti mortali su 4 hanno come vittime uomini, è questa la principale causa di morte tra gli adolescenti a livello globale.
Nel 2013, (dati ISTAT) le vittime di incidenti stradali sono state 26.010 nella Ue28 (28.298 nel 2012), con unariduzione tra il 2013 e il 2010 del 17,7%, variazione analoga a quella registrata in Italia nello stesso periodo. Si tratta di 51,4 persone decedute in incidente stradale ogni milione di abitanti. L’Italia ha registrato un valore pari a 56,2, collocandosi al 14° posto nella graduatoria europea, dietro Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.