‘La mia idea iniziale era Scamandro, il nome del fiume situato nella piana di Troia, ma era già stato usato per indicare una valle su Marte. Ho quindi deciso di cambiarlo con Xanthus, il dio fluviale che ebbe il coraggio di sfidare Achille in battaglia’: così l’italiano Valerio Poggiali spiega l’origine della sua proposta per dare un nome al fiume che confluisce nel Puget Sinus, una baia situata nella parte nord del Mare di Ligeia – il secondo per vastità dei mari di Titano, la luna più grande di Saturno.
Una proposta ispirata dalla lettura di un libro regalato dal padre al giovane ricercatore italiano della Sapienza: una vecchia traduzione dell’Iliade nella versione di Vincenzo Monti. E che è stata valutata in modo positivo da un comitato dell’International Astronomical Union, l’autorità riconosciuta per assegnare i nomi a stelle, pianeti, asteroidi e altri corpi celesti.
Poggiali fa parte del Cassini Radar Science Team, il gruppo italiano che nel 2013 ha svelato un’altra caratteristica della morfologia di Titano.
Sotto la guida Roberto Seu e con il collega Marco Mastrogiuseppe ha misurato per la prima volta la profondità di Ligeia, che non raggiunge i 200 metri di profondità, è vasto più o meno quanto il nostro Mar Adriatico e contiene circa 5.000 miliardi di tonnellate di idrocarburi. La scoperta è stata possibile grazie ai dati raccolti durante il fly-by T91acquisiti dal radar di Cassini nel modo operativo altimetro.
‘Abbiamo dato una prima occhiata a Xanthus stabilendo che la sua lunghezza sia di circa 80 chilometri – ha detto Poggiali – ora attendiamo il fly-by T196 di Cassini previsto per il 2017 che dovrebbe fornirci l’occasione di dare un ultimo sguardo a Titano prima della fine della missione’.