All’arte multiforme, generosa e eruttiva di Dario Fo è dedicato l’evento in calendario alla Basilica di San Giovanni Maggiore di Napoli fortemente voluto dall’Assessorato alla Cultura e al turismo per ricordare il grande artista recentemente scomparso.
Appuntamento nella chiesa a ridosso di via Mezzocannone per partecipare con allegria e commozione a uno spettacolo speciale coordinato dal cantautore Enzo Gragnaniello. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
Accanto al musicista autore di “Senza voce”, “Donna”, “Stu criato” e “Misteriosamente”, ecco un numeroso e coraggioso ‘ensemble’ musical-teatrale che in una serata assai articolata farà risorgere la grazia creativa, la fisicità, il talento espressivo e l’estro del drammaturgo/attore/pittore/
Allora, in questo evento ad hoc dell’Assessorato comunale alla Cultura e al Turismo, i napoletani e i turisti potranno vivere un momento di raccoglimento e tributo dedicato alla memoria di Fo. La performance multipla si svilupperà assecondando le differenti attitudini dell’artista morto a ottobre: canzoni, recitati, titoli della tradizione popolare, monologhi, ritmi militanti, compongono il copione – di certo non mancheranno improvvisazioni e duetti – di un lungo concerto teatralizzato a cui parteciperà un cast che include James Senese, Mariano Rigillo, Corrado Sfogli e Fausta Vetere della Nuova Compagnia di Canto Popolare, Annateresa Rossini, Marcello Colasurdo, Franco Iavarone e il collettivo Nacchere Rosse (Danilo D’Addio, Antonello Corrado, Gennaro Ciotola e Tina Pelella). Ciascuno con il proprio verbo e la propria sensibilità ricorderà incontri e esperienze del maestro Fo.
Tra i brani, una particolare versione del classico “’A Flobert”, incisa in un primo momento negli anni Settanta e recuperata dalle Nacchere Rosse più tardi proprio in un duetto vocale con Dario Fo, per non dimenticare la tragica esplosione di una fabbrica di armi giocattolo avvenuta a Sant’Anastasia nella primavera del 1975. Ancora, estratti dalla tragedia “Re Lear” di William Shakespeare e “’O don Nicola” di Raffaele Viviani. Quindi alcune canzoni della tradizione folk: “Ricciulina” [recuperata dal ‘500] e “Capera”.
“Fino all’ultimo ha avuto la baldanza della sua parzialità. Sconcertando imprevedibile ed irriverente, entusiasmando immaginifico,scandalizzando con fervore religioso. Come fa l’arte quando non accetta condizionamenti. Dario Fo ha coltivato una inesauribile creatività artistica e insieme il suo essere impegnato socialmente e animato da insopprimibile passione politica. Ma non lasciando che una vocazione cancellasse o indebolisse l’altra: questo è stato in fondo il suo capolavoro. Lo sentiamo per questo particolarmente congeniale a Napoli e agli artisti che lo ricorderanno sabato. Poesia e rivoluzione” – così Nino Daniele – Assessore alla Cultura e al Turismo di Napoli.