Si avvia al termine la stagione teatrale 2016/2017 del Teatro Elicantropo di Napoli, ospitando, dagiovedì 11 a domenica 14 maggio 2017, l’evento conclusivo Oltre la linea 2017, rassegna di danza contemporanea e altre arti, che vedrà protagoniste in scena le originali e inedite performance presentate dalla compagnia Akerusia Danza.
Oltre la linea è un progetto a carattere regionale, ideato nel 2010 dall’Associazione Culturale ItinerArte, finalizzato alla promozione della danza contemporanea e del teatrodanza, attraverso un percorso itinerante, in vari nei borghi storici, e metropolitano, come il Teatro Elicantropo di Napoli, struttura ideale per una completa simbiosi tra corpo, spazio e musica.
Il luogo dello spazio scenico risulta, quindi, come una scatola magica in cui tutto si muove per la ri-creazione della realtà, attraverso il gioco delle forme, delle luci, delle improvvise corse e ricadute dei corpi in movimento espressivo.
A firmare le coreografie degli allestimenti, nei primi tre giorni di programmazione, saranno Sabrina D’Aguanno, Sonia Di Gennaro, Ina Colizza, Angelo Parisi e Roberta D’Amore, che proporranno le loro performance, ogni sera, nell’ambito di un confronto/incontro tra coreografi del Mediterraneo, dal titolo “Disordine Perfetto”.
L’ultimo giorno di programmazione sarà affidato esclusivamente a Elena D’Aguano, che porterà in scena il suo originale allestimento di teatro-danza.
A inaugurare la rassegna Oltre la linea 2017, giovedì 11 maggio alle ore 21.00 (in scena ogni sera fino a sabato 13), sarà Disordine perfetto, nuovo allestimento delle coreografe Sabrina D’Aguanno e Sonia Di Gennaro, anche interpreti, con l’elaborazione progettuale di Paola Rivazio. La performance è un viaggio nell’universo della simmetria e delle sue diverse sfaccettature.
La potenza della simmetria è una caratteristica che pervade e anima ogni aspetto della natura e della vita dell’uomo: dalle molecole di carbonio alle pietre di Stonehenge, dai mosaici dell’Alhambra di Granada ai codici informatici, dai coralli del Mar Rosso ai solidi platonici, dai virus alla musica, sino al funzionamento stesso della mente umana, che sembra essere programmata per cercare ovunque le tracce di questo contrassegno essenziale della realtà.
A seguire, sempre giovedì 11 maggio (in scena ogni sera fino a sabato 13), Jobs (Work In Progress), con la coreografia di Ina Colizza, interpreti Ina Colizza e Paula de la Puente.
In Italia è d’uso comune dire “Il lavoro nobilita l’uomo”. Il lavoro che svolgiamo diventa parte della nostra vita ed è quindi un viaggio da percorrere, un’emozione che fa e farà sempre parte di noi. Un croupier, un direttore d’orchestra, linguaggi del corpo e movimenti espressivi diversi, tra il piacere di chi ama il suo lavoro e la profonda insoddisfazione di chi si sente costretto a ciò che fa.
La terza performance di giovedì 11 maggio (in scena ogni sera fino a sabato 13) sarà Di Notte, con la coreografia di Roberta D’Amore, anche interprete con Federica Cucinotta, un progetto dell’Associazione Dance Continuum e il Comune di Ferentillo (Terni), con il sostegno della Fondazione CARIT e il patrocinio della Regione Umbria.
E’ il racconto, attraverso una gestualità formale, l’incontro tra due stereotipi: la Femme Fatale e il Latin Lover. I due personaggi si sfidano e si corteggiano in una danza sempre più frenetica, che trova quiete solo quando gli amanti, spogliandosi dei loro movimenti grotteschi, si rivelano nell’intimità dei corpi. Un’intimità che fa paura, perché prescinde dalla sessualità, l’incontro dei loro corpi è l’incontro di due anime.
A chiudere la serata di giovedì 11 maggio (in replica fino a sabato 13) sarà Human Bodies Project, con la coreografia di Angelo Parisi e dei danzatori, che varieranno ogni sera. Si alterneranno in scena Fioravante Botte e Luisa Clemente (giovedì 11), Nadisha Benedetto, Ginevra Cecere e Roberta Zavino (venerdì 12), Alessia Di Maio e Francesca Marino (sabato 13).
A chiudere la rassegna Oltre la linea 2017, domenica 14 maggio alle ore 18.00, Akerusia Danza presenterà La Sposa (Micromonologhi al femminile), spettacolo di teatro-danza con le coreografie di Elena D’Aguanno e la supervisione di Raffaella Savastano, per la regia di Rosario Liguoro. Ne saranno interpreti Giorgia Palombi, Patrizia Eger, Rosalia Cuciniello, Susanne Poole, Cinzia Mirabella, Nunzia Russo, Gennaro Falconetti, i danzatori Federica Curato e Benedetta Musella, e Raffaella Savastano, nel ruolo della sposa muta.
La musica da vivo sarà eseguita da Monica Neri (organetto, lira calabrese, ciaramella, percussioni), Rita Tumminia (organetto, voce, percussioni) e, al violoncello, Marina Giugliano.
L’allestimento si basa su un desiderio autentico: indossare l’abito della propria madre in una rappresentazione teatrale e renderlo personaggio. Il regista ha raccolto questa sfida, pensando una rappresentazione dal titolo, appunto, La sposa. Poi bisognava pensare alle attrici, le spose in scena, e si sono scelte le compagne di viaggio: sei spose bianche che racconteranno sei storie di sposa, di matrimonio, belle, brutte, fantasiose, tragiche. Sei storie bianche in contrappunto che parlano di nascita , di crescita, di vita, di interruzione di vita, di morte. Due musiciste eccellenti hanno accettato anch’esse la sfida, contornando i monologhi con la loro musica polistrumentista dal vivo.
E poi, naturalmente, la sposa muta, quella dell’abito da sposa sullo sfondo come un presagio, con una scena onirica assolutamente bianca. Tutte le spose sono accompagnate dalle “animelle“, che ne rappresentano la coscienza, l’anima, il substrato.
Due serve di chiesa in abiti scuri e una voce fuori campo si contrapporranno col loro linguaggio quotidiano e popolare al linguaggio lirico delle spose. Il bianco fantastico e surreale della scena sarà quindi macchiato da una pozzanghera nera, la realtà del quotidiano, dello sboccato, del maldestro. Alla fine, anche le spose totem si scioglieranno, e tutte balleranno una danza liberatoria alla vita.
L’allestimento de La Sposa si avvale dei costumi di Ente Teatro Cronaca, le scenografie di Raffaella Savastano, il disegno luci di Ciro Di Matteo.
L’impegno dell’Associazione ItineraArte nel progetto Oltre la linea, ma non solo, si basa sull’amore verso la danza contemporanea, dove la propensione alla massima libertà da qualsiasi schema pre-concetto determina, così, l’esprimersi “alto” di un modo di intendere la vita, sia nei suoi aspetti quotidiani sia astratti.
La danza rappresenta la massima espressività del sentimento, specie se libera di contaminarsi, sporcarsi e ricrearsi, in contatto con altre arti vicine come la pittura, la poesia, il teatro, la musica.