Capire quale sarà la risposta degli oceani ai cambiamenti climatici e come questi cambiamenti influenzeranno la pesca, e di conseguenza l’alimentazione basata su risorse provenienti dal mare, è lo scopo di uno studio condotto dall’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione ‘A. Faedo’ (Cnr-Isti) in collaborazione con la Fao, pubblicato sull’ ‘International Journal of Digital Earth’.
Oceani e pesca: i gas serra
L’articolo riporta le proiezioni di diversi parametri ambientali (concentrazione di ghiaccio, temperatura dell’aria e del mare, salinità, produzione primaria e precipitazioni) su cinque anni compresi tra il 1950 e il 2100 e in diverse condizioni di emissione di gas serra. Le proiezioni sono state calcolate mediante la piattaforma D4Science dell’Isti-Cnr, analizzando più di 200 GB di dati e centinaia di serie temporali provenienti dalla Nasa e da altre sorgenti. Le analisi si sono focalizzate su dieci aree marine evidenziandone differenze e similarità in termini di risposta ai cambiamenti climatici.
“I nostri risultati evidenziano principalmente che il Mediterraneo avrà una risposta singolare – più resistente per certi versi – ai cambiamenti climatici rispetto alle altre aree. Inoltre, mostrano come i Poli saranno le aree più impattate (a causa per esempio dell’alterazione della salinità dovuta allo scioglimento dei ghiacci per l’innalzamento della temperatura sia marina che dell’aria) e che i trend dei parametri sono generalmente allarmanti anche negli scenari a media emissione di gas serra“, spiega Gianpaolo Coro, ricercatore del Cnr-Isti.
Oceani e pesca: la migrazione delle specie
L’effetto sulla pesca sarà quello di rivoluzionarne l’industria, spesso negativamente. “Principalmente“, continua Coro, “a causa della migrazione di molte specie dalle aree di pesca di un paese a quelle di un altro e, in generale, della maggiore inospitalità di molti oceani per diverse specie marine di interesse commerciale“.
I ricercatori hanno rappresentato i loro risultati su una linea temporale interattiva, basata sulla tecnologia dei Linked Data e sviluppata sempre in Cnr-Isti, che mostra, mediante animazioni, l’evoluzione dei vari parametri presi in considerazione: https://dlnarratives.eu/timeline/climate.html